In un calcio sempre più “comandato” dalle esigenze televisive, sono necessari nuovi investimenti per scollare il pubblico dai divani
SERIE A DIRITTI TV / ASROMALIVE.IT – Quest’oggi sulla Gazzetta M.Iaria pone un’ “inquietante” domanda: “Cosa succederebbe se il valore dei diritti televisivi si fermasse e cominciasse la sua parabola discendente?“. L’amletico dubbio nasce dalla constatazione che il calcio italiano è il più teledipendente: il miliardo annuo che piove dalle emittenti rappresenta il 60% del fatturato della Serie A.
Prosegue con un’analisi dei fatturati degli stadi negli altri paesi, rispetto ai quali siamo decisamente indietro: “Nel 2010-11 la Serie A ha incassato al botteghino 197 milioni, appena il 13 per cento dei ricavi totali. Solo la Ligue francese ha fatto peggio (131 milioni). Le altre leghe top sono lontanissime: Premier League (Inghilterra) 610 milioni (24 per cento del fatturato), Liga (Spagna) 428 (25 per cento), Bundesliga (Germania) 411 (23 per cento)“.
In Italia, l’unico esempio virtuoso in merito è quello della Juventus dove la media spettatori è passata dai 22 mila dell’Olimpico a quasi 38 mila, con 21 sold out su 23 partite; i ricavi sono quasi triplicati, da 11,6 a 31,8 milioni. E per il futuro le previsioni sono rosee.
La legge sugli stadi è stata affossata in Parlamento quindi ora tocca ai club rimboccarsi le maniche.