ROMA CALCIO MALATO ZEMAN ATTESA DIRIGENZA ROMANISTA / ASROMALIVE.IT – Ci sono occasioni in cui viene quasi da pensare che tutto il calcio sia malato. Altre in cui, invece, viene da credere che, proprio in virtù di questo, un personaggio come Zeman diventi una minaccia. Quanto si è visto ieri a Verona dovrebbe far drizzare i capelli alla classe arbitrale. E invece, molto probabilmente, Bergonzi continuerà ad essere considerato un arbitro di caratura internazionale. Tutto quello che ieri si poteva sbagliare è stato sbagliato. Non è una novità per la Roma e non lo è nemmeno per il boemo che, già nel suo secondo anno nella Capitale, alla fine degli anni Novanta, subì molti torti arbitrali. Tornando al cammino della squadra giallorossa in questo campionato, se si considerano i due gol in fuorigioco dati al Catania, il rigore all’ultimo minuto concesso all’Udinese, una rete in off side data al Parma, e gli orrori visti ieri contro il Chievo, la Roma oggi avrebbe 7 punti in più. Sarebbe a quota 36, a -5 dalla Juventus capolista.
In una situazione del genere, però, ci si aspetta anche che ci sia una dirigenza capace di tutelare la squadra, che svolgesse la funzione di protezione. Quel che invece appare agli occhi di tutti è che la Roma è che nessuno dice niente. Baldini ha parlato delle zolle del campo, evitando di dare giudizi sul pessimo arbitraggio. Pallotta non ha potuto parlare. A Roma si conosce più altro la sua immagine, non la persona in carne ed ossa. Il rischio è che anche la gestione americana possa sembrare puramente d’immagine. Non si vuole sostenere che necessariamente si deve gridare al complotto, ma probabilmente qualche presa di posizione forte, di cuore, da romanista, darebbe carica ad una rosa che ha degli elementi che per la prima volta si stanno affacciando alla Serie A. ”D’Alema, dì qualcosa di sinistra!” diceva Nanni Moretti in un suo film. E’ un po’ il senso di quello che si dovrebbe fare a Trigoria. Insomma, se ha gridato al furto il dirigente di una società che è l’immagine dello scandalo nel calcio, perché una squadra invece giustamente danneggiata non potrebbe far valere i suoi diritti? Forse si ha paura di essere fraintesi? Forse si teme l’eccessiva sincerità di uno Zeman che potrebbe creare complicazioni? O forse è solo la consapevolezza di stare in Italia che si traduce nell’atteggiamento più in voga, e cioè dell’accettare lo strapotere dei potenti?
Marco Pennacchia
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