Il DG smentisce le voci e parla di Roma a 360°
ASROMA PARLA BALDINI / ASROMALIVE.IT – Ospite della trasmissione Rai “Novanta minuti“, il direttore generale della AS Roma Franco Baldini ha parlato di Daniele De Rossi e di molto altro. Ecco le sue parole:
L’inizio di stagione della Roma è stato deludente. Contro il Torino è l’ultima spiaggia?
“No, non è l’ultima spiaggia e il riscatto ci sarà, con questa squadra e con questo allenatore. I risultati sono deludenti e nessuno lo può negare, ma i motivi per i quali lo sono si possono sistemare e modificare”.
Qual è la ragione principale?
“Perchè la Roma sta vivendo in ogni singola partita due fasi distinte: dove attacca e dove difende. La prima è stata imparata a memoria. L’attacco si conosce da tempo e si conoscono ormai da un anno, mentre i difensori sono completamente nuovi, a parte Burdisso che è appena tornato da un infortunio. Inoltre non sono solo nuovi tra di loro ma anche per il campionato italiano, devono abituarsi e conoscersi”.
Zeman non ha mai avuto una grande fase difensiva…
“I risultati fino ad adesso dicono di no, ma l’anno scorso, con il Pescara, era buona e contavamo su questo”.
Grande assenza dei dirigenti, scelte sbagliate come quella di Luis Enrique e mercato. Eppure la Roma ha speso tanto, il quadro di questi due anni non è florido…
“Da un pò di tempo sento questa visione critica della cosa. E’ facile attaccare con questi risultati, abbiamo investito e c’è bisogno di tempo per vedere i risultati. L’anno scorso si diceva che Lamela era stato pagato tanto, che fosse stata fatta una spesa folle mentre per noi era un investimento…”.
Pallotta?
“Mi chiedo quante volte si diceva che una proprietà poteva intromettersi in modo eccessivo. Qui la società c’è, è ben definita e non ha il ‘difetto’ di essere qui tutti i giorni. C’è ma in modo equilibrato, ci sentiamo tutti i giorni. Hanno il ‘torto’ di aver dato la possibilità di gestire a noi dirigenti. Poi ci sarà il tempo da parte loro di vedere se questo metodo è funzionante e a quel punto faranno il punto e tireranno le somme. Quando James ha preso i Boston Celtics ha lasciato lavorare i suoi dirigenti. Il primo anno della loro gestione è stato il peggiore della storia del club ma poi in quattro anni hanno vinto tutto”.
Destro, un dualismo nato perchè non avete venduto un attaccante…
“E’ chiaro che c’è delusione ma per i risultati non perchè non siamo riusciti a vendere un’attaccante. Abbiamo pensato a una squadra di 22 giocatori di livello. Sono soddisfatto del ragazzo: lo vedo allenarsi bene tutti i giorni. Perchè mi dovrei lamentare delle sue prestazioni? Gli altri stanno facendo bene, avrà spazio. L’investimento su Destro porterà i suoi frutti a breve“.
Le sue parole su De Rossi? Hanno criticato la sua gestione prima del derby…
“Sono stato incauto a pronunciare quelle parole. Come dice il mio direttore sportivo Walter Sabatini “L’onestà è un vizio”. Ma ho risposto a una domanda: mi è stato chiesto cosa avremmo fatto in caso di offerte. Cosa deve fare un manager di una società per azioni? Deve ascoltarle quelle offerte e in caso rifiutarle, come abbiamo fatto questa estate. Una volta per tutte: non abbiamo intenzione di cederlo per nessuna ragione, e lo abbiamo dimostrato quest’estate. Sono stato incauto, perchè posso aver causato qualche nervosismo. La sua reazione in campo dopo le mie parole? Lui mi ha detto di no, mi ha detto che è stata per la troppa voglia di vincere e il troppo agonismo”.
Adesso è un giocatore contento?
“Dopo questa settimana, un derby perso e le tre giornate di squalifiche prese, è un esercizio temerario dirlo”.
La visita di Berlusconi a Milanello?
“In ogni caso la presenza di una proprietà forte non si estrinseca solo con una presenza fisica. Con tutto il rispetto, Berlusconi non è stato a Milanello più di quanto non sia stato Pallotta a Roma”.
Come mai si è deciso di puntare sulla fase offensiva, quando Baldini è stato legato nella sua carriera a Fabio Capello, simbolo del difensivismo?
“La domanda è pertinente. Ci sono fasi diverse, quando c’è da costruire qualcosa e si punta sui giovani, cosa che abbiamo fatto l’anno scorso e abbiamo dovuto rifare quest’anno, con più giocatori di quelli che dovevamo prendere in origine, volevamo puntare un gioco riconoscibile e spettacolare. Scelte che oggi non sono sostenibili, e siamo delusi quanto i tifosi, ma abbiamo fiducia nella squadra e nell’allenatore”.
Edu Vargas?
“Eravamo interessati a lui lo scorso anno a gennaio, avevamo visto qualche sua gara in coppa Libertadores. Ora non siamo più interessati, abbiamo deciso di puntare su Destro”.
Zeman preferito a Montella, avete fatto la scelta giusta?
“Abbiamo valutato Zeman e allenatori e alla fine abbiamo scelto lui. Adesso fare domande del genere, con con la Fiorentina che è sette punti avanti, è chiaro che la nostra scelta è discutibile se si analizza da questo punto di vista. Però ripeto, la scelta di Zeman l’abbiamo fatto scentemente, vorrei che le persone abbiano almeno un tempo per essere giudicate. A fine campionato si faranno i bilanci”.
Alla luce di questo esperimento, un’investitore straniero è incoraggiato a investire in Italia o no?
“Ne l’uno ne l’altro. Gli investimenti hanno bisogno di tempo per vedersi affermati o no, e il tempo lo dirà . Ripeto, il primo anno di Pallotta al Boston Celtics è stata la peggior stagione della loro storia, poi sono riusciti a vincere. Questo è quello che fa un investitore: investire e spendere soldi per vederne i frutti nel tempo. Se questo tempo è un anno, è poco. Diamogliene almeno due (ride, ndr)”.
Baldini resta alla Roma?
“Quando uno fa una vita complicata come la mia non può essere felicissimo (ride, ndr). Ho preso un impegno con questo signore e ci metterò tutte le forze, finchè ne ho. E gli ho anche detto che se non si dovesse ritenere soddisfatto, non ha nient’altro che da dirmelo e finirà così”.