La Roma, dall’estate del 2011, è cambiata profondamente. Basta pensare che della vecchia guardia sono rimasti i soli Burdisso, De Rossi, Perrotta, Taddei e Totti. Il presidente Pallotta ha affidato il compito di trasformare la Roma al direttore generale, Franco Baldini, e a quello sportivo, Walter Sabatini. Sono stati scelti manager di assoluto livello in tutti i ruoli strategici, a partire dall’ad Claudio Fenucci. Ma a cambiare è stata soprattutto la squadra.
Luis Enrique ha affrontato la sua unica stagione giallorossa con quattordici giocatori nuovi, a fronte dei quali altri otto avevano salutato Trigoria. Numeri da mercato di rifondazione. E tanti soldi messi sul tavolo. I risultati ancora non sono stati all’altezza degli investimenti, ma va considerato che la Roma è formata da tanti ragazzi nati dal 1990 in poi, pezzi pregiati che già oggi in tanti vorrebbero. E comunque sono state rispettate tutte le tappe del disegno economico, tra abbassamento del monte ingaggi e introiti dal botteghino (che sono tornati ai livelli di un tempo anche grazie alle tante iniziative intraprese per i tifosi).
La prima stagione non è andata come si sperava e la Roma si è quindi affidata a Zeman, e al mercato. Anche stavolta, dopo che a gennaio sono stati formalizzati gli acquisti di Marquinho e Nico Lopez, la Roma ha ripreso l’elenco dell’organico e lo ha trasformato. Rivedendo anche moltissime delle scelte fatte solo un anno prima. L’estate scorsa infatti i nuovi acquisti sono stati dodici e le cessioni ben sedici. Finora la squadra attuale è costata oltre 100 milioni di euro. Se non è rivoluzione questa…
Il piano di rinnovamento è stato quasi completato. Ora i dirigenti e la proprietà, compreso il socio di minoranza Unicredit, aspettano che tanto lavoro si traduca in risultati apprezzabili. Dopo non aver posto obiettivi il primo anno, stavolta a Zeman e i suoi è stata chiesta la qualificazione in Champions, o almeno in Europa League. La Roma tutta nuova si appresta a vivere l’impegno del derby come partita che può cambiare il corso della stagione: non avendo altri impegni oltre al campionato il derby assume valore doppio e la vittoria darebbe una spinta emotiva a tutto l’ambiente. In attesa che a gennaio la rosa giallorossa possa essere ancora ritoccata. Stavolta, forse, con qualche cessione eccellente.