Il delegato alle Politiche Sportive del Comune di Roma, Alessandro Cochi, è intervenuto sulla vergognosa frase comparsa sul muro di cinta del Verano
SCRITTA PAPARELLI COCHI CURVA SUD / ASROMALIVE.IT – Era il 28 Ottobre del 1979 quando Vincenzo Paparelli, un tifoso laziale di 33 anni, seduto in Curva Nord, attendeva l’inizio del derby. Ancora non sapeva che non lo avrebbe mai visto, né che quelli fossero gli ultimi istanti della sua vita. Dalla curva, opposta, infatti, partì un razzo che lo colpì in pieno volto. Paparelli stramazzò al suolo, sotto gli occhi della moglie e vani furono i tentativi di rianimazione dei medici e della gente accorsa a soccorrerlo. Questa mattina, a 33 anni di distanza, e in vista del derby dell’11Novembre, è comparsa una scritta vergognosa sul muro di cinta del Verano: ”Morto un Papa….relli se ne uccide un altro”.
Il delegato alle Politiche Sportive del Comune di Roma, Alessandro Cochi, intervenendo sulla questione, ha detto: ”Il Campidoglio ha subito dato mandato alla squadra Decoro urbano dell’Ama di cancellare la scritta ingiuriosa apparsa sul muro di cinta del Verano contro Vincenzo Paparelli, il tifoso laziale ucciso da un razzo, poco prima del derby, il 28 ottobre 1979. Personalmente – sono le sue parole riportate dall’Adnkronos – preferisco ricordare, piuttosto che la bravata di un singolo sconsiderato, il nobile gesto della curva romanista che rese onore a Vincenzo con questo bellissimo striscione: ‘Oltre i colori rispetto per Paparelli”’.
Peccato che di striscioni come quelli citati da Cochi se ne vedano ormai ben pochi mentre invece vanno più di moda gli insulti contro i defunti e le risse in campo.
Marco Pennacchia