L’ex parla della situazione attuale in casa Roma
ASROMA RIZZITELLI / ASROMALIVE.IT – Ruggero Rizzitelli ha rilasciato un’intervista per il portale ilsussidiario.net. nel corso della quale si sofferma a parlare del momento di difficoltà che sta attraversando la Roma. Queste le sue parole:
Quale è il grande problema della Roma?
“Il gioco di Zeman è completamente diverso da quello di Luis Enrique. Con lo spagnolo si giocava solo in orizzontale con il boemo si gioca anche in verticale. Ci vuole tempo anche perché la squadra è giovane”.
Qualcuno ha ipotizzato che il vero problema è Zeman.
“Il dubbio che non sia adatto alle grandi squadre c’è sempre. Un conto è far benissimo in Serie B un conto è giocare in Serie A, dove ti puniscono al minimo errore. Il problema del boemo è l’umiltà”.
In che senso?
“Non mi riferisco a Zeman come persona, ma al suo modo di giocare. Zeman gioca all’attacco sia contro una squadra di Serie B che contro il Real Madrid ma spesso bisogna anche giocare cercando di capire l’avversario. Per questo la Roma ha perso quattro gol dalla Juve”.
A inizio anno si parlava di Scudetto.
“La prima giornata non andò proprio bene e già c’erano alcuni dubbi. La vittoria contro l’Inter è stata dannosa”.
Perché?
“E’ stata una vittoria che ha creato facili entusiasmi, si è parlato di una Roma bella e vincente e invece non è così. Anche perché oltre a non vincere la Roma non sta neanche dando spettacolo”.
La dirigenza è sotto accusa per aver ingaggiato Luis Enrique lo scorso anno e Zeman quest’anno. E’ giusto?
“La dirigenza ha sempre voluto punire sull’innovazione. Ma ha effettuato due scelte molto rischiose. Il primo non aveva mai allenato i grandi, il secondo ha 65 anni e difficilmente cambierà il modo di vedere il calcio”.
Qualche critica anche per il giovane Destro che sta mostrando il talento visto a Siena…
“Ma quale critica per favore. E’ un giovane talento, un conto è giocare a Siena dove la piazza ti perdona nove volte su dieci, un conto è giocare nella Roma dove alla prima partita che stecchi sei già sotto assedio. Lasciamolo crescere”.