Juventus in Serie B, c’è il rischio “retrocessione” per la società bianconera coinvolta nell’indagine della Procura di Torino su plusvalenze e stipendi
La Juventus rischia la retrocessione. Almeno questo è il pensiero dell’avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, che questa mattina ha parlato a Radio Anch’io lo Sport, programma su RadioRai. La situazione insomma per la società bianconera sembra assai grave. Più grave del previsto a dire il vero, visto che Grassani spiega che questa “è l’indagine più pesante e grave che la Juventus ha subito nella propria storia”.
“Forse è anche superiore – ha aggiunto Grassani – a quella di Calciopoli“. Il motivo è dovuto al fatto che “abbraccia diversi comportamenti illeciti che non ha precedenti”. Al momento queste sono tutte ipotesi, è ovvio, visto che ancora il processo deve iniziare anche se i rinvii a giudizio sono ufficiali da un poco di giorni: Agnelli, Arrivabene, Paratici e Nedved sono, tra gli altri, i dirigenti sotto la lente d’ingradimento della Procura di Torino.
Juventus in Serie B, le parole di Grassani
“Rischia più di un’ammenda o della penalizzazione” ha ancora aggiunto Grassani nel suo intervento radiofonico di questa mattina “perché quello che sta venendo fuori può portare all’esclusione del campionato e alla retrocessione“.
Nel dettaglio, poi, l’avvocato ha anche spiegato che il comma 2 dell’articolo 31 della giustizia sportiva – che parla di violazioni economico finanziarie – prevede delle sanzioni assai importanti. “Se l’ottenimento dell’iscrizione al campionato è avvenuta attraverso alterazioni di documenti e scritture private per posticipare i pagamenti dei calciatori, questo può comportante l’eslclusione dal campionato, la retrocessione all’ultimo posto e la perdita del titolo di campione d’Italia”. Infine, i tempi: secondo Grassani il procedimento si concluderà entro il termine della stagione in corso.