MOTOGP ANNIVERSARIO MORTE SIMONCELLI / ASROMALIVE.IT – Un anno. Eppure sembra un’eternità. Un anno che Marco Simoncelli non c’è più. Un anno che quei riccioloni e quel sorriso non bucano più lo schermo.
Era il 23 ottobre 2011 quando i tifosi della Motogp più accaniti si sono svegliati alle 7 di mattina per assistere a ciò che nessuno avrebbe mai voluto vedere. Secondo giro, Marco Simoncelli teneva dietro Bautista con la sua solita grinta, quando all’improvviso la sua ruota posteriore slitta in curva. Marco è tenace, ma è soprattutto più pesante degli altri piloti di categoria. Si aggrappa con foga alla sua Honda Gresini per evitare di cadere ma questo provoca il rientro in traiettoria che gli sarà fatale. Fosse semplicemente caduto sarebbe stata una normale caduta di gara e niente più, e invece no. Lui ha voluto strafare ed è rimasto aggrappato alla moto anche mentre era impossibile pensare di poter restare in piedi. La velocità era bassa, circa 50 km/h, ma la forza di gravità era molto più alta. La moto con Simoncelli sopra entra dunque in traiettoria proprio mentre passano Colin Edwards e Valentino Rossi. Già, proprio quel Rossi che era il miglior amico del Sic nel paddock, compagni di infinite lotte alla “cava” e di lunghe cene in trasferta.
L’americano scarta verso destra ma non riesce ad evitare la testa di Simoncelli, che gli finisce proprio sotto le ruote. Il rimbalzo (brutta parola, lo so, ma è l’unica che mi viene in mente) fa finire il corpo inerte di Marco ancor di più sotto le ruote di Valentino, il quale non può far nulla per evitarlo. Il casco si stacca e Marco resta immobile sull’asfalto. Valentino, uscito di pista nella circostanza, si gira verso l’amico e capisce che la situazione è grave. La gara viene fermata, dai primi pianti nei box si capisce che non solo la situazione è grave ma è precipitata. Il padre Paolo, che sempre lo accompagnava alle gare, accorre subito con la barella per portarlo via, ma capisce anche lui che non c’è nulla da fare. Mezz’ora dopo, la mezz’ora più lunga, ecco la tragica conferma: Marco Simoncelli non ce l’ha fatta.
Non ci sarà più quel sorriso, quella parlata da Paperino e la battuta pronta. Ma il motociclismo ha perso soprattutto uno dei suoi più fulgidi talenti. A me piace ricordarlo con quell’emblematica foto scattatagli dopo la sua vittoria nel mondiale 250 proprio lì a Sepang in quel circuito che, segno del destino, ha proprio la sigla SIC. Lui sta facendo il giro d’onore senza casco e ha le braccia aperte, proprio come un angelo.
Ciao, Sic
Valerio De Santis
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