Roma, Civitarese: “Alcuni giovani non riescono a gestire le responsabilità di questa piazza”

Lui è uno dei più stimati mental coach italiani

Roberto Civitarese

ASROMA CIVITARESE SUI GIOVANI E LA PIAZZA / ASROMALIVE.IT – Roberto Civitarese, uno dei più stimati mental coach del calcio italiano, ha tentato di spiegare quali possano essere i mali della Roma di Zeman. Ecco le sue parole:

Sabatini dopo la partita di Torino ha parlato di giocatori che dal punto di vista psicologico sono stati “sopravvalutati”. Secondo il tuo parere una dichiarazione di questo tipo può motivare o sfiduciare un calciatore?
“Credo che le parole abbiano il potere di condizionare lo stato d’animo di qualsiasi persona, e di conseguenza incidere nelle sue prestazioni. Se un direttore, parlando di giocatori scelti da lui stesso, usa parole negative come sopravvalutati è più probabile un effetto demotivante. Il termine sopravvalutati infatti dimostra che il direttore non crede nei suoi giocatori e che ha commesso un errore di valutazione in fase di mercato”.

Vedendo le prestazioni della Roma, hai anche te il sensore che il problema della Roma sia di natura psicologica?
“Quando si parla di una squadra di campioni come la Roma se i risultati non vengono non può essere per motivi tecnici. La rosa è competitiva, l’allenatore arriva da una stagione trionfante. La questione credo si sposti sulla capacità di gestire le pressioni forti dettate dalle grandi aspettative di un progetto che non sta portando i risultati attesi”.

Tra tutti i giovani della Roma, quale ti sembra quello maggiormente in difficoltà dal punto di vista mentale?
“Per rispondere a questa domanda occorrerebbe conoscere personalmente i giocatori. Personalmente sono dell’idea che giocare in una piazza importante e prestigiosa come quella della Roma sia una responsabilità grande. Forse alcuni giovani non hanno ancora la capacità di gestire questo aspetto”.

Mattia Destro è stato l’oggetto del desiderio di tutte le big italiane. Alla luce delle difficoltà iniziali riscontrate dal ragazzo, può essersi scatenata in lui un’eccessiva ansia di prestazione?
“Non credo. Mattia Destro, come dicevo prima parlando dei giovani, sa che ha grandi responsabilità e che su di lui ci sono moltissime aspettative. Sa anche di essere un calciatore talentuoso. Questa consapevolezza, unita al lavoro costante, faranno presto di questa giovane promessa del calcio Italiano una piacevole realtà”.

Piris, Burdisso e Stekelenburg. Tutti e tre protagonisti di episodi sfavorevoli e tutti e tre sotto processo. Se fossi in Zeman continueresti a puntare su loro o li accomoderesti in panchina in vista di tempi migliori?
“Fare la caccia al colpevole è il modo peggiore per uscire dalle difficoltà. Zeman non ha bisogno dei miei consigli, sa perfettamente che la compattezza e solidità del gruppo è l’arma in più per tornare a vincere”.

Dal punto di vista delle motivazioni quanto è importante per un gruppo una figura di potere come quella del presidente? E’​ possibile che la Roma stia pagando proprio questo vuoto?
“Il gruppo è consapevole che i risultati dipendono da ciò che si fa in campo. In campo ci vanno i giocatori con le indicazioni dello staff tecnico, non i presidenti di società. Due stagioni fa a Bologna c’era il caos a livello societario e la squadra guidata da Malesani ha ottenuto un risultato inaspettato”.

Tutti sanno del tuo rapporto lavorativo con Fabio Borini. Il ragazzo ha preso bene la cessione di quest’estate? Come sta vivendo i suoi primi mesi a Liverpool?
“La cessione da parte della Roma in favore del Liverpool fa parte del passato. Il giocatore ora è concentrato sulla nuova stagione appena iniziata. Il gruppo è nuovo e ha bisogno di tempo per amalgamarsi. Sono certo che il contributo di Fabio sarà importante per i successi futuri del club”, ha dichiarato a forzaroma.info.

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