Nuova politica messa in atto dall’ As Roma per far godere lo stadio a tutti i tifosi senza favoritismi ad alcuna “casta”
AS ROMA OLIMPICO TRIBUNA AUTORITA / ASROAMLIVE.IT – La Roma è stata la prima squadra che, da lo scorso anno, ha avviato il processo di stop ai biglietti omaggio ai ministri e a politici di vario tipo e anche quest’ anno, dalla prima partita di campionato, nella neo nata Tribuna 1927, data di nascita dell’ As Roma, sono stati messi da parte politici e vip perr dare spazio ad abbonati esclusivi che hanno potuto usufruire di tutti i comfort ( poltrona riscaldata e dotata di touch screen interattivo, e con uno spazio esclusivo per poter vedere da vicino anche i giocatori nel tunnel e diritto ad un posto a tavola nell’esclusivo ristorante all’interno dell’area premium: costo dell ‘abbonamento 8.500 euro più Iva). Nonostante il prezzo elevato la società ha fatto sold out, infatti come spiega il direttore marketing , Christoph Winterling: “Vogliamo trattare tutti i tifosi allo stesso modo: dalla curva al settore famiglie arrivando alle Autorità. L’ As Roma intende investire su ogni target group, ma si pone anche l’obiettivo di essere credibile e per questo non possiamo dare trattamenti diversi ai tifosi. Queste iniziative rappresentino un investimento per il futuro e siano propedeutiche anche per il nuovo stadio”. Ai lati della Tribuna 1927 centrale ci sono altre 2 Tribune da 150 posti più economiche, 6.000 euro, mentre sopra è stato destinato uno spazio destinato ai vari sponsor della Roma e dei palchetti per quelle aziende che volessero investire sulla società giallorossa e mandare allo stadio i propri ospiti. Fuori dallo stadio invece sono stati installati una serie di di punti vendita ufficiali del merchandising As Roma. Attraverso queste iniziative la società intende modernizzarsi, innovandosi e così avere più opportunità per fare businness. “Questo è solo l’inizio”- continua Winterling-” Abbiamo una chiara strategia su quello che stiamo facendo e su dove vogliamo arrivare. I politici verranno invitati dal Coni, ma sicuramente in numero più limitato rispetto a prima e trattati nella stessa maniera di tutti gli altri”
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