Roma, analisi di una rivoluzione: in attesa che ”il meglio debba ancora venire”

Una riflessione sulle scelte di mercato della dirigenza e sulla politica americana: una squadra che deve ancora trovare la sua identità

Da sinistra Fenucci Sabatini Baldini Pallotta e Baldissoni

ROMA ANALISI RIVOLUZIONE ATTESA MEGLIO DEBBA ANCORA VENIRE / ASROMALIVE.IT – A Roma ci vuole veramente poco per passare dall’altare alla polvere. Questo ormai è risaputo. Lo sanno sia i giocatori che gli allenatori. L’altalena dell’umore, che influenza la piazza romana, a volte è anche alimentata da una parte della stampa. Prendiamo l’effetto Zeman. Il 2 Giugno scorso il boemo ha annunciato il suo ritorno a Roma, riportando quell’entusiasmo che la gente aveva perso dopo la deludente stagione con Luis Enrique. Ebbene, è bastata una partita a creare delle gravi crepe in questa ritrovata felicità della tifoseria giallorossa. Certo, c’è da dire che, sebbene i due gol del Catania fossero in fuorigioco, si è vista una squadra svogliata, lenta, imballata. Sul lato destro, Piris, Bradley e Lamela non hanno convinto. C’era poco di zemaniano nella Roma di domenica sera.

In fondo si tratta solo della prima partita. Sicuramente, però, determinate scelte a livello dirigenziale, giuste o sbagliate che siano, non contribuiscono a creare un clima di buon umore. Quando sembrava che Maarten Stekelenburg dovesse lasciare il posto a Mauro Goicoechea qualcuno, a ragione, aveva storto il naso. Perché sostituire il portiere della nazionale olandese con un giovane dal valore ancora tutto da certificare (con tutto il rispetto)? Sembrano ormai troppo lontani i tempi in cui la Roma puntava ai top player nel mercato estivo. D’accordo, è la nuova filosofia americana: largo ai giovani. Ma c’è anche chi si chiede se sia effettivamente giusto credere esclusivamente nelle scommesse come Marquinhos, Romagnoli, Piris o Dodò (che di certo non si possono ancora giudicare ma son pur sempre delle incognite). Senza tenere conto del fatto che stiamo parlando di una rosa guidata da un allenatore che si affida molto al gioco degli esterni e che sicuramente, dietro, concederà qualcosa (sebbene Zeman negli ultimi tempi abbia un po’ curato anche la fase difensiva ). È stata creata la telenovela a puntate su Mattia Destro, dalle indubbie qualità, sicuramente più tecnico di Borini ma non certo un fuoriclasse. Non sarebbe stato anche opportuno pensare al reparto arretrato? Ci si potrà affidare soltanto a Burdisso e Castan? Insomma, gente come Van der Wiel, Bastos, Rolando o lo stesso Heinze non avrebbero potuto far comodo? D’accordo, la migliore difesa, per il boemo, è l’attacco ma si potranno ancora lasciare enormi spazi come già successo contro il Catania? Ogni contropiede sarà un’azione da gol anche quest’anno?

Si potrebbe obiettare che i soldi per comprare giocatori affermati (anche giovani) non ci sono. Eppure, la scorsa estate tra Lamela, Osvaldo e Bojan, giusto per citare tre esempi eclatanti, sono stati spesi più di 40 milioni di euro. Forse è proprio per questo che la Roma, poi, ha dovuto limitare le spese. Tuttavia, c’è stato l’aumento di capitale ed altro denaro è stato speso per Balzaretti, Destro e Castan (quasi 30 milioni), solo per citarne alcuni. Si sarebbe potuto ricavare qualcosa con le uscite di Pizarro, Heinze, Juan, Simplicio e Rosi ma invece tutti hanno rescisso il proprio contratto. La cosa positiva è una: la Roma non dovrà più pagar loro gli stipendi.

E riguardo alla cessione di Bojan? Sicuramente lo spagnolo avrebbe trovato difficoltà a giocare ma, con il modulo di Zeman, un attaccante esterno avrebbe fatto comodo, considerato che, ad eccezione di Lopez, tutti gli altri sono centrali e si dovranno adattare a ricoprire una posizione più defilata. Molto probabilmente Bojan sarebbe tornato in Spagna il prossimo anno ma la domanda è una: perché prestarlo gratuitamente ad una diretta concorrente che, quest’anno, era in difficoltà? Il ”regalo” Mexes non era già bastato?

Ci si augura che arrivi al più presto una clamorosa smentita a quest’articolo, che quella scritta sulla maglietta esibita da Totti su facebook non sia solo uno specchietto per le allodole.

Marco Pennacchia

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