Roma, l’intervista de Il Messaggero a Tancredi. “L’addio è un colpo al cuore per me”

Riportiamo l’intervista che il quotidiano romano ha realizzato all’ormai ex preparatore dei portieri giallorosso allontanato dalla società

L'ex preparatore dei portieri Tancredi

ROMA INTERVISTA TANCREDI ADDIO / WEB – Il quotidiano Il Messaggero ha realizzato un’interessante intervista all’ormai ex preparatore dei portieri giallorossi Franco Tancredi, numero uno del secondo scudetto della Roma nel 1983. Tancredi era tornato a Trigoria assieme a Franco Baldini dopo le esperienze al fianco proprio del dg e di Fabio Capello tra Juventus, Real e nazionale inglese. Ora però l’improvvisa decisione di allontanarlo dopo una sola stagione.

Tancredi, sensazioni?
«Sono dispiaciuto, deluso».
 
Scelta tecnica, la convince?
«Questo conta poco ormai. È così, è devo rispettarla, senza fare troppe polemiche».
Se l’aspettava?
«No, a dire il vero credevo che, una volta rientrato, potevo terminare la carriera a Roma, nella Roma, dove ho sempre sognato di lavorare. Ma sono anche uno che vive nel calcio da tanti anni facendomi venire i capelli bianchi, ne ho viste di cose del genere, non mi sorprende affatto questo tipo di decisione. I contratti non contano, quando arriva un altro allenatore certe cose possono cambiare. Pazienza, lo accetto».
In cosa non andava bene Tancredi?
«Bisogna chiedere ad altri. Per me parla la storia, il curriculum. Ho allenato per tanti anni all’estero, ho lavorato con due campioni del mondo come Buffon e Casillas, ho potuto conoscere diversi sistemi di allenamento, mi sono sempre aggiornato e i risultati mi sembra si siano visti, in Italia e in Europa».
Il lavoro nella Roma come lo giudica?
«Mi sembra che tutti e tre i portieri, quando chiamati in causa, hanno sempre fatto bene».
Un suo giudizio su Stekelenburg.
«Purtroppo ha subito due grandi infortuni, che gli hanno condizionato la stagione. La botta in testa presa da Lucio a inizio campionato lo ha fatto fuori per un bel po’, nel finale invece, a Bologna, si è riacutizzato un problema alla spalla. Detto questo, lo considero un portiere affidabile, di livello internazionale».
È vero che ha avuto problemi con Lobont e lo stesso Stekelenburg?
«Ho sentito anche questa. Per quanto mi riguarda mi sono sempre comportato bene con tutti. Anche nel lavoro, sono andato incontro a chi magari era abituato a lavorare in una certa maniera, diversa da come pensavo io. Poi, se questo lo hanno fatto alle mie spalle, non lo so, è un problema loro».
La sua storia con la Roma è quantomeno sfortunata.
«Sì, è vero, ma rispetto al 2004 c’è una grande differenza. All’epoca non c’erano le condizioni per restare e me ne sono andato io, stavolta sono stato mandato via».
Nonostante Baldini, che un anno fa l’ha riportata a casa.
«Con Franco ho un rapporto di stima e un amicizia da anni. Lo ringrazio per avermi riportato a Roma, continuo a pensare di lui quello che pensavo prima».
Che farà adesso?
«Me ne vado in vacanza, aspettando di ritornare in pista. Per adesso mi preme salutare tutti i tifosi e ringraziarli per come mi hanno accolto lo scorso anno. Mando anche un saluto a chi, evidentemente, non sono troppo simpatico… Tanto nessuno mi toglierà la Roma dal cuore, ero, sono e sarò sempre un tifoso giallorosso».
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