Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul progetto della Roma, sullo stadio e su Luis Enrique
CONI PETRUCCI ROMA PROGETTO STRUTTURATO PIANIFICATO LUNGO TERMINE / WEB – Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha parlato di alcune questioni che tengono banco nella Roma nel corso di un’intervista al quotidiano Il Romanista. Eccone un estratto.
Il bilancio del progetto americano – Si parla di un progetto ben strutturato, perché pianificato a lungo termine. Non c’è stata, in questo primo anno, la necessità del risultato a tutti i costi. Si tratta di un cammino sicuramente ambizioso che ha come obiettivo quello di arrivare a costruire qualcosa di importante mediante un’idea precisa . Le idee sono chiare, mi sembra che poco sia affidato al caso.
Riguardo la Roma – Vedo un società che lavora in silenzio, ognuno sa ricoprire con diligenza il proprio ruolo. Una struttura attenta, scrupolosa , che ha come punto di riferimento Baldini, Fenucci e Sabatini , dirigenti preparati e con un bagaglio importante di esperienza alle spalle. La proprietà mi sembra lasci ampio margine d’azione agli uomini che ha scelto, senza invadere il campo.
Su Luis Enrique – A me il calcio di Luis Enrique piaceva e piace. Ha idee originali e coerenti , ha un’idea precisa e la porta avanti con determinazione e professionalità. Era alla sua prima stagione in Italia. In una grande piazza credo possa crescere ancora. L’esperienza in questi casi aiuta sicuramente.
La questione stadio – La Roma ha raggiunto un’intesa triennale con la CONI Servizi per l’utilizzo dell’Olimpico e l’impegno prevede la realizzazione di alcuni interventi di ristrutturazione dello Stadio, volti a migliorare la qualità dei servizi offerti e ad attivare nuove iniziative destinate al pubblico. In questo contesto la società ha avviato una politica virtuosa, seguendo un percorso di grande coinvolgimento popolare. Lo sviluppo del merchandising è un aspetto fondamentale per una realtà che vuole proiettarsi nel calcio di vertice internazionale. Ed è certamente uno degli aspetti più gratificanti, soprattutto guardando l’esempio che viene dall’Inghilterra