MERCATO ROMA BRIGHI / WEB – Il sito laroma24.it ha intercettato il riminese Matteo Brighi prima che partisse per le vacanze, destinazione Miami.
Di seguito le sue dichiarazioni.
Come commenteresti la tua esperienza all’Atalanta?
“E’ stata una stagione importante e significativa per quello che riguarda il risultato sul campo per la salvezza. Purtroppo per quanto mi riguarda è stato un anno difficile e tempestato da infortuni“.
Solo 774 minuti in campo…
“Sì, non sono arrivato nemmeno a 15 presenze e non mi era mai successo prima. E’ una cosa che mi rattrista molto, ma è anche vero che arrivo freschissimo alla prossima stagione“.
Cosa prevede il tuo futuro?
“Sono legato alla Roma fino al 2014. L’anno scorso sono andato a Bergamo con la formula del prestito secco, quindi di fatto il 30 giugno torno ad essere a tutti gli effetti un giocatore della Roma. Poi se rientrerò nei programmi del club di Trigoria, sarò felice di onorare quella maglia. Altrimenti cercherò una soluzione diversa. Quello che è certo è che non sarò mai un intralcio per la Roma“.
Altre ipotesi al vaglio?
“Preferirei rimanere a Trigoria, ovviamente. Poi se non dovesse andare così vedrò che altro fare. Ipotesi concrete non ce ne sono. Posso dire che uno dei miei più grandi estimatori è Daniele Pradè, che ora sta alla Fiorentina. Anche Ranieri mi ha impressionato molto come allenatore, mi ha dato fiducia e essere guidato di nuovo da lui sarebbe molto bello. Ma per il momento mi limito a pensare alle vacanze, sono in partenza per Miami. Poi finirò di curarmi per tornare a disposizione“.
Se dovessi tornare alla Roma, chi vorresti vedere in panchina?
“Io sono un giocatore, non posso scegliermi l’allenatore da solo. Se dovessi restare, vorrei uno che creda in me e che mi faccia giocare. Con Montella ho già giocato, e mi ero trovato bene. Mi affascina molto l’idea Zeman, perché sarebbe una cosa nuova. Poi ognuno ha i suoi pregi e difetti: l’importante è che chiunque venga scelto sia la migliore soluzione per la Roma“.
Quali erano i rapporti con Luis Enrique?
“I nostri rapporti sono stati se non nulli, molto freddi. Il rammarico più grande è che non ho avuta nessuna possibilità per dimostrare di poter meritare un posto in questa squadra o quantomeno che in questa rosa avrei potuto essere un elemento utile. Di fatto ho notato poca considerazione: ho capito già dal ritiro che sarei stato messo da parte. E’ vero, ho fatto 2 amichevoli e una partita di Europa League, ma tutte giocando fuori ruolo e senza ricevere alcuna attenzione. Probabilmente non mi conosceva, oppure semplicemente non aveva interesse a conoscermi“.
Hai giocato entrambe le gare di campionato contro la Roma: in quella d’andata i giallorossi hanno vinto 3-1, mentre a Bergamo hanno perso 4-1. Quali differenze hai notato tra la Roma dell’Olimpico e quella dell’Atleti Azzurri d’Italia?
“Quella dell’Olimpico è stata la peggiore gara giocata dall’Atalanta. Ero rientrato da poco, e ho avuto le mie colpe per quella brutta prestazione della squadra. La Roma ha vinto meritatamente. Nella gara di ritorno è successo esattamente il contrario: io ho giocato 90 minuti e ho dato il mio apporto all’Atalanta che ha fatto il massimo ottenendo un gran risultato. In quella gara i giallorossi hanno preso subito gol e si sono un po’ persi“.
L’inchiesta sul calcioscommesse sta coinvologendo moltissimi club a tutti i livelli. L’Atalanta, ad esempio, è stata già colpita e penalizzata. Una tua impressione?
“È stato un anno davvero particolare, in senso negativo. La squalifica di Doni e Manfredini (che poi è stato riabilitato) ci ha sconvolti. In particolare siamo rimasti scioccati dalle confessioni del capitano, perché a noi ha sempre detto di non aver fatto nulla, di non essere in nessun modo coinvolto in questa tristissima vicenda“.
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