ROMA CASSETTI ATRO ANNO CONTATTI SOCIETA’ / WEB – Marco Cassetti è alla Roma dal 2006. Il suo rapporto con Luis Enrique non è mai decollato e quest’anno il terzino bresciano è stato relegato ai margini della rosa. Dopo sei stagioni in giallorosso, per lui è arrivato il momento dei saluti. Il giocatore, attraverso un’intervista a Radio Manà Manà Sport, ha voluto ricordare alcuni momenti vissuti nella capitale. Ecco le sue parole:
Che cosa non è andato con Luis Enrique?
Non c’è stato nessun problema con lui, abbiamo sempre avuto un buon rapporto. L’unico problema è che non mi considerava un esterno ma un centrale. Io mi sono messo a sua disposizione.
Come mail Luis non ti ha mai schierato sulla fascia, anche in situazioni di emergenza?
Non lo so, bisogna chiedere a lui.
Nelle stagioni precedenti eri un titolarissimo. Con lui sei diventato una riserva. Un nervosismo culminato con l’espulsione di Bergamo
Purtroppo ci sta. In quel caso, poi, la partita era già compromessa. Eravamo 3 a 1 a 15 minuti dalla fine.
Saresti rimasto alla Roma? Hai sentito Sabatini?
Mi sarebbe piaciuto restare almeno un altro anno. Con la Roma non ci sono più contatti.
Cosa non ha funzionato quest’anno?
Nello spogliatoglio c’era molto entusiasmo. Certo i risultati aiutano…Il gioco di Luis Enrique richiedeva un dispendio di energie molto ampio e non siamo riuscito a mostrare appieno le idee del mister. Poi quando i risultati non vengono viene meno anche un po di autoconvinzione.
Tu, con le tue 9 presenze, ti puoi considerare meno colpevole della stagione negativa?
Quando si fa parte di un gruppo si è tutti colpevoli o tutti eroi.
Quest’anno sembra che gli arbitri si sono accaniti con la Roma…
No, non credo anche se alcune volte le interpretazioni variavano, un po come le esplusioni di Stekelenburg dove alcune volte vedevi lo stesso intervento compiuto da un altro portiere che non veniva considerato allo stesso modo.
Ti senti carico? Sei ancora pronto per giocare?
Si, perchè mi sono riposato un anno! (Ride, ndr)
Hai smaltito l’infiammazione al tendine d’Achille?
Si, tutto a posto
Il tuo futuro? Italia o estero?
Per adesso non c’è nulla.
Tra Spalletti e Ranieri, a chi sei più grato?
Io ho sempre detto che tutti gli allenatori, ognuno di loro mi ha sempre dato qualcosa, chi più chi meno. Io metto tutti sullo stesso piano.
E Zeman?
Si, a Lecce abbiamo fatto un grandissimo campionato. Anche se abbiamo avuto qualche scontro verbale…! (Ride, ndr).
Montella è l’uomo giusto per la Roma?
Se dovesse tornare, io lo vedo bene. A Catania ha dimostrato di essere un buon giovane con ottime idee.
Dei nuovi acquisti, chi ti ha impressionato di più?
Non mi piace fare nomi però penso che Pjanic, che veniva da una società importante, abbia delle qualità incredibili. Poi anche gli altri non sono da meno ma come ho detto prima, essendo giovani e con i risultati che non arrivavano, non riuscivano ad esprimere tutte le loro qualità.
Che emozioni hai provato nel gol al derby?
Volevo fare mille cose e alla fine non ho fatto niente! E’ un emozione difficile da spiegare.
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