NAZIONALE PRANDELLI / WEB – Tra circa un mese, l’Italia sarà impegnata nel primo confronto degli Europei del 2012 contro i Campioni del Mondo in carica della Spagna. Tra meno di una settimana, però, dovrà essere pronta la lista dei 30 giocatori dalla quale usciranno i 23 che partiranno per la Polonia e l’Ucraina. Cesare Prandelli ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, dove ha parlato di questo ma anche delle voci che lo davano vicino a molte squadre di club, tra cui la Roma:
Prandelli, la sua nazionale si è comportata molto bene nelle qualificazioni, poi ha perso qualche colpo. Forse sarebbe stato meglio se l’Europeo si fosse disputato l’anno scorso. Ora è una squadra da inventare?
Inventare non direi, il lavoro che abbiamo fatto resta valido. Ma molto è cambiato in questo periodo, sia per gli infortuni che ci hanno colpito negli ultimi mesi, sia perché tanti giocatori hanno perso il posto. Così, adesso, le potenzialità della rosa sono al 50%.
L’attacco è il reparto più difficile da assemblare?
Quello dove abbiamo sofferto nelle ultime due amichevoli. Però, anche in altri ruoli qualcosa bisogna rivedere. Ma c’è tutto il tempo per arrivare preparati all’esordio con la Spagna. I giocatori faranno una settimana di vacanza che servirà per recuperare mentalmente, poi abbiamo 15-20 giorni per lavorare a pieno ritmo.
Vista l’emergenza nelle convocazioni, dobbiamo aspettarci una sorpresona?
Sorpresone no, per una logica di continuità. Meglio cercare giocatori stile Borini, giovani di qualità che hanno un futuro.
Però si parla di Di Natale, che proprio giovane non è…
Ho sempre detto che per le convocazioni avrei tenuto conto della meritocrazia e sfido chiunque a dire che Totò non si merita la nazionale: ha segnato quasi cento gol in tre anni e ci può aiutare.
Totti e Del Piero, invece?
L’ho detto e lo ripeto: se fossimo stati in una gravissima emergenza li avrei presi in considerazione. Così preferisco affidarmi a ragazzi di prospettiva.
Nel valzer delle panchine, per la prossima stagione, il suo nome è sempre presente… Si è parlato di Inter, Fiorentina e Roma…
Ho un contratto con la Federazione sino al 2014 e intendo rispettarlo. Il mio, sia chiaro, non è un modo di dire. Voglio davvero andare avanti, anche se so benissimo che tutti gli allenatori, anche quello della nazionale, sono legati ai risultati. Ma non partirà da me l’idea di rompere l’impegno che ho assunto. Anche se, in futuro, so che allenerò ancora una squadra di club.
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