AS ROMA CONFERENZA STAMPA LUIS ENRIQUE / TRIGORIA – A poche ore dalla sfida contro il Catania dell’ex Vincenzo Montella, il tecnico della Roma Luis Enrique incontra i giornalisti presso la sala stampa di Trigoria. L’allenatore asturiano, il cui futuro nella Capitale è ancora del tutto incerto, presenta il match in programma domani sera allo stadio Olimpico (ore 20.45). Di seguito tutte le sue dichiarazioni:
Lei ha detto di aver preso una decisione riguardo un futuro a Roma. Una qualificaizone in Europa potrebbe farle cambiare idea?
“Cerchiamo da tanto tempo la qualificazione ma questo non sarà facile. Non siamo mai stati precisi e abbiamo ancora qualche possibilità. Mi interessa solo questo”.
Molla? C’è un progetto che lascerebbe incompiuto…
“Oggi non voglio parlare di questo, dobbiamo parlare del Catania non di Luis Enrique. A me interessa la partita di domani, il resto al momento giusto…”
Dopo l’episodio di Genova e quello di Firenze con Delio Rossi, c’è spazio umanamente per i suoi valori? Si trova bene in questo calcio?
“Chi vince questo campionato? Le due migliori squadre. Penso che il calcio italiano è diverso, ma resta lo stesso. Umanamente non credo ci siano differenze rispetto alla Spagna eccetera. Riguardo a Delio Rossi mi dispiace tantissimo, è una cosa brutta da vedere. Comprendo la sofferenza dell’allenatore e del giocatore. Non possiamo giudicare le due persone per quello che è successo, sono bravissime persone e professionisti”.
La maggior parte della persone ha giustificato Delio Rossi…
“Sì, è strano. Quando sono venuto qui mi hanno sempre detto ‘Falli correre e fuori le palle’. Ogni volta che ho fatto qualcosa che non è piaciuta ai tifosi e a voi giornalisti si è sempre montato un macello. Di cosa stiamo parlando? Questo è il mio pensiero, ok, forse è sbagliato ma io la penso così. Per questo a volte ho pensato di….vabbè. Il tifo della Roma però è straordinario, sono instancabili e continuano a supportarci anche se non ce lo meritiamo. Qualche volta però i comportamenti sono stati incomprensibili. Purtroppo quest’anno non ho vinto…ma posso immaginare cosa sarebbe stato in caso di successo”.
Il confronto con Montella come lo ha vissuto?
“No non ho vissuto nessun confronto. E’ un idolo dei tifosi ed è stato anche un mio idolo. E’ un allenatore di un livello altissimo. L’ho conosciuto a Coverciano ed è una bravissima persona”.
Come si aspettava la sua prima stagione italiana? Così difficile?
“No, non mi aspettavo di più. Non mi aspettavo nulla. Quando ho deciso di venire qui, sono arrivato con gli occhi chiusi. Conoscevo Baldini ma non sapevo cosa mi aspettava veramente. La società mi ha sorpreso dall’inizio ed è composta da persone molto serie. All’inizio non avevo obiettivi, mi interessava il progetto e mi piace ancora”.
L’eventuale qualificazione sarà un aspetto fondamentale del suo bilancio in vista del futuro?
“Sarà importante, come no! Mancano due partite e non è ancora finita”.
Il tema dominante in queste ore non è il Catania. Sarà determinante l’incontro a fine stagione con la società per il suo futuro?
“Fondamentale no, è importante. Sulla base dell’incontro e di cosa farà la squadra decideremo cosa fare. Parlerò alla fine. Io non chiederò nulla alla società perché hanno dato tutto”.
Mister, ma il discorso di fine stagione è importante per sapere se rimane o meno?
“Sarà importante, non fondamentale”.
Sabatini ha detto cose molto importanti su di lei. Crede sia determinante il rapporto con i tifosi per restare a Roma?
“Quello che ha detto Sabatini è il suo pensiero. Il rapporto con i tifosi è fondamentale per andare avanti, una squadra ha sempre bisogno del sostegno della tifoseria. E così l’allenatore altrimenti è sempre più difficile per tutti. Il mio rapporto con tutti è ottimo”.
Le ha dato fastidio sentir parlare di Villas Boas e Montella ?
“No non mi dà fastidio, sono tutti allenatori di un livello altissimo. E non dà fastidio neanche alla squadra. Dopo vedremo cosa accadrà…”.
Non pensa di aver fatto durante l’anno delle scelte a discapito del risultato?
“Ho messo prima l’attenzione verso la squadra per raggiungere dei risultati. Ho messo prima gli interessi della squadra che i miei. Ho fatto un compromesso quando sono arrivato qui: formare una squadra. L’episodio di Daniele De Rossi? Lo rifarei…solo così si arriverà a vincere. Nessuno è più importante di altri in una squadra, neanche Messi”.
Perché sta pensando di andare via?
“Ancora non lo so cosa farò. Ho dubbi perché non è un cammino facile”.
Domani ci sarà l’ultima partita in casa. Che giudizio dà alla propria annata? Si aspetta fischi o applausi?
“Mi aspetto un comportamento perfetto della tifoseria perché ci sono sempre stati vicini. In casa siamo partiti male, poi però ci siamo ripresi e non abbiamo fatto male. Mi aspetto l’appoggio della tifoseria, c’è ancora una opportunità in ballo e sarebbe strano il contrario. Sarà una bella giornata anche per Giorgio Rossi”.
La squadra è stata un po’ troppo protetta in questa stagione?
“A me piace proteggere la mia squadra, vedo il comportamento dei ragazzi! Certo dobbiamo fare di più, ma in un clima di tranquillità i giocatori possono giocare meglio. Io sono sempre vicino alla mia squadra quando vedo dei buoni comportamenti. Tante volte ho visto un buon gioco e tante altre volte no, ma i giocatori si sono sempre impegnati. Il calcio è così, è imprevedibile”.
Mancano 180 minuti alla fine della stagione. Che campionato è questo italiano? Può rivalutare le sconfitte pesanti della Roma in questa stagione?
“E’ un campionato bellissimo ed è bello che sia incerto. Riguardo al resto….se io perdo penso a perché abbiamo perso non vedo la stagione delle altre squadre. In Spagna è uguale, tutti i campionati sono incerti fino all’ultimo”.
Domani forse la sua ultima panchina all’Olimpico. Si aspetta un verdetto da parte della tifoseria?
“Se ci sarà uno striscione brutto, dirò a mia moglie di portarne uno bellissimo nei miei confronti. Mi aspetto di vedere l’appoggio della tifoseria, lo stesso visto contro l’Udinese. Poi se mi insultano…a volte è normale”.
(fine)
Marco Decrestina
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