ESCLUSIVA AS ROMALIVE.IT CESARE MALDINI / ASROMALIVE – Era il 22 Maggio 1963 quando il capitano del Milan alza la Coppa dei Campioni al cielo a Wembley battendo il Benfica dello straordinario Eusebio.
Il capitano di quella squadra era Cesare Maldini che proprio lo scorso febbraio ha compiuto 80 anni ,più della metà dedicati al calcio, ricoprendo vari ruoli. Giocatore, allenatore, ct azzurro: ha riempito la sua bacheca prima da calciatore con 4 campionati di serie A con il Milan, una Coppa Latina e soprattutto la Coppa dei Campioni nel 1963; da allenatore ha vinto una Coppa delle Coppe, una Coppa Italia con il Milan e tre Campionati d’Europa Under 2-1 all’ultimo dei quali era presente anche Totti.
Per i lettori di asromalive.it ha rilasciato questa intervista in esclusiva focalizzata sul tecnico asturiano Luis Enrique e sull’adeguatezza di alcune sue scelte tecniche.
Attualmente ricopre il ruolo di opinionista per Al Jazeera Sport. Ha visto la partita tra la Roma e il Napoli? Come le è sembrata la squadra di Luis Enrique?
Sì, ho visto la Roma e la squadra ha sicuramente delle cose che non vanno. Poi ho anche notato la contestazione finale del pubblico che si è decisamente stancato. Come posso dire? Non ha avuto un percorso molto felice, a volte fa bene, a volte fa meno bene. E’ una squadra “in altalena”.
Secondo lei cosa non ha funzionato tra il modello di gioco proposto da Luis Enrique e la squadra che evidentemente non riesce ad applicarlo?
Secondo me la squadra non è solida: di alcuni giovani ne parlano bene e in effetti giocano bene però non è una squadra solida e secondo il mio punto di vista non è una squadra che sa difendersi bene.
Da un punto di vista tattico, in più di un’occasione si è visto Daniele De Rossi ricoprire il ruolo di difensore centrale. Molti giornali parlavano già del nuovo Beckenbauer: lei come lo vede in questa parte del campo?
No, io non vedo assolutamente De Rossi come centrale. Per carità può anche farlo, però il suo ruolo naturale è dieci venti metri più avanti in mezzo al campo.
Discorso analogo per Francesco Totti. Con Luis Enrique gioca trequartista, quindi distante dalla porta: lei -che lo ha anche allenato- condivide questa scelta o ritiene sia una punta vera e propria?
Io penso che non sia una scelta. E’ il modo di giocare di Francesco. Non ha mai avuto un ruolo definitivo ,ha sempre girato: un po’ a destra, a sinistra secondo come percepiva e come giudicava lui la partita. Io non vedo tutte le partite della Roma, però Francesco gioca così, destra, sinistra centrale, torna… E’ un giocatore che può mettersi in qualunque zona del campo. E’ un giocatore offensivo come dimostrano i tanti gol che ha fatto nella sua carriera.
Un pronostico secco sullo scudetto?
Eh…. (ride, ndr)… D’altra parte è tra due sole squadre, Juventus e Milan…. Io dico Milan!
Sara Mascigrande
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