Patrizia Panico, capitano della nazionale femminile, riflette sulla mancanza di attenzione anche per la sua categoria
MOROSINI MORTE LIVORNO DEFIBRILLATORE CALCIO FEMMINILE / WEB – La tragedia che si è consumata ieri a Pescara con la morte sul campo di Piermario Morosini ha scosso tutto il pianeta calcio nazionale. I vertici del calcio nostrano hanno scelto di fermare tutti i campionati calcistici per osservare una giornata di cordoglio e dolore. La riflessione si focalizza soprattutto verso quei vastissimi settori dove si calcia un pallone e senza grandi risorse economiche a livello amatoriale, ma anche professionistico. Un caso emblematico è quello del calcio femminile: in questo ambito il defibrillatore è una rarità se non un lusso. Addirittura l’obbligo di avere personale sanitario non è esteso alle squadre ospiti. Si inserisce in questo dibattito Patrizia Panico, numero 9 della nazionale italiana femminile e capitano. Ecco le parole rilasciate all’Ansa: “Il calcio femminile ad ogni livello è dilettantistico e dal punto di vista medico c’è un po’ di approssimazione. Vorremmo un po’ più di tutela”. Prosegue, poi, sull’uso del defibrillatore “Per il defibrillatore non c’è l’obbligo neanche in nazionale, lo portiamo perché c’è uno scrupolo dei nostri medici ma non è un obbligo”. Infine lancia un messaggio di solidarietà alla fidanzata di Morosini: “Colgo l’occasione per esprimere un segno di vicinanza alla ragazza”.