Roma, Annoni: “I grandi allenatori si adeguano ai calciatori a disposizione”

L’ex giallorosso in una lunga intervista cerca di analizzare la fin qui difficile stagione dei capitolini

L'allenatore della Roma, Luis Enrique

Enrico Annoni, difensore della Roma dal 1994 al 1997, ha parlato della difficile stagione giallorossa. Ecco le parole dell’ex calciatore, riportate da tuttomercatoweb.com:

La Roma continua a non convincere e non solo si allontana dal terzo posto, ma rischia anche di non trovare un piazzamento utile per l’Europa League. Ormai il campionato volge alla fine, ma le lacune dei giallorossi sono sempre le stesse. Per la prossima stagione bisognerà variare il progetto o cambiare allenatore?

“Bisogna capire quale progetto ha intenzione d’attuare la Roma, perché se il progetto porta ai risultati di quest’anno allora bisogna cambiare sia il progetto sia l’allenatore. Per quanto uno voglia imporsi e dire che vuole continuare con la propria linea io penso che un grande allenatore debba adeguarsi ai giocatori che ha a disposizione e alla piazza e se questi due aspetti combaciano allora può imporre la sua concezione del gioco, altrimenti andare sempre contro i mulini a vento diventa dura. Perché perseverare su una strada che si è visto che non porta a grandi risultati, vincendo pure ogni tanto, ma facendo grandi figuracce più volte nell’arco del campionato non è da persona intelligente. Si è visto anche con Villas-Boas al Chelsea che aveva il suo progetto, lasciava fuori i senatori, i Drogba e i Lampard, e non è andato lontano, poi è stato sostituito da Di Matteo che ha capito cosa serviva alla squadra ed infatti il club londinese è arrivato alla finale di Champions League. Ogni allenatore ha la sua visione del gioco però quando non funziona perché i giocatori non sono adatti o non riescono ad adattarsi o quel modo di vedere il calcio non è funzionale al campionato che si disputa non bisogna essere ottusi e continuare, ma cambiare. Poi quando si dovrà impostare la nuova campagna acquisti allora l’allenatore va dalla società e dice quali sono i calciatori che gli servono e quelli che non sono adatti e devono essere mandati via perché magari non garantiscono armonia nello spogliatoio”

Roma-Napoli: se si pensa alle ultime prestazioni della squadra di Luis Enrique con la Juventus e con la Fiorentina i partenopei avranno vita facile. Ci si può aspettare uno scatto d’orgoglio della Roma questa sera?

“Secondo me sì, perché comunque giocando all’Olimpico già sono usciti dal campo fra i fischi mercoledì e di conseguenza ci sarà questo scatto d’orgoglio, bisognerà vedere se il Napoli è preparato, ma visto che i partenopei sono in corsa per l’ultimo posto utile per la Champions non concederanno niente alla Roma. Io mi auguro che la Roma possa riscattarsi non solo perché ci ho giocato, ma per i calciatori che trovino la forza per evitare l’ennesima figuraccia”.

Cosa dovrà fare la Roma per mettere in difficoltà il Napoli?

“Non dovrà fare quello che ha fatto nelle ultime partite, mantenere il possesso palla, ma verticalizzare più spesso. Nel gioco la Roma vuole un po’ assomigliare al Barcellona, ma i catalani quando decidono di verticalizzare lo fanno ed arrivano in porta, mentre la Roma fa fatica, imposta la manovra per vie laterali e poi non arriva ad essere pericolosa nella conclusione finale. Io punterei a verticalizzare il gioco e farei giocare capitan Totti e gli altri giocatori ognuno nel suo ruolo naturale. Il problema con questi allenatori è che, pur di far vedere che a loro non interessano le opinioni altrui e che la loro concezione del gioco è innovativa, stravolgono tutto. La Roma aveva la possibilità di rimontare e aspirare al terzo posto, visto anche che la Lazio stava perdendo colpi, ed invece si è lasciata sfuggire delle buone occasioni, se ogni volta si perde il treno poi diventa dura, ormai la Champions è quasi un sogno e si rischia continuando così che lo diventi anche l’Europa League”.

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