AS ROMA CONFERENZA STAMPA DI LUIS ENRIQUE / WEB – Dopo le due cocenti sconfitte nell’arco di 4 giorni con la Juventus prima (4-0), e la Fiorentina poi (1-2), il tecnico Luis Enrique incontra i giornalisti nella sala stampa di Trigoria. L’allenatore spagnolo, da tempo nel mirino della stampa romana e in ultimo anche di gran parte della tifoseria capitolina, presenta la partita di domani sera contro il Napoli di Walter Mazzarri. La sfida con i partenopei ha il sapore dell’ultima spiaggia per la lotta al terzo posto dei giallorossi: perdere per strada altri punti preziosi escluderebbe una volta per tutta la Roma dalla corsa all’ultimo posto utile per la Champions League del prossimo anno. Di seguito tutte le dichiarazioni di Luis Enrique:
Luis Enrique all’ingresso in sala stampa: “Mamma mia, siamo tanti oggi!”
Guardiola non sarà più l’allenatore del Barcellona, come commenta la notizia?
“Non commento”.
Perchè la Roma è così lontana da quella vista a Napoli un girone fa?
“Forse perché è mancata una regolarità, troppi alti e bassi”.
Si è pentito di aver scelto di guidare la Roma? Può ribaltare questa situazione?
“Non mi sono mai pentito di venire qui, per me è un grande piacere essere l’allenatore della Roma. Sì si può ribaltare, bisogna vincere la prossima partita per raggiungere uno dei nostri obiettivi. Non sarà facile ma fino a che ci sarà l’opportunità io lavoro al massimo. L’obiettivo è l’ Europa League”.
Ci vuole parlare davvero con il cuore come aveva detto di voler fare nel dopo Firenze?
“Io non posso dire la mia verità, in quel momento volevo parlare con il cuore ma…fortunatamente dei giornalisti mi hanno bloccato”.
Lei è scaramantico? Con i viola le abbiamo visto fare delle corna…
“Non sono scaramantico, non lo sono mai stato. Penso più al lavoro e quello delle corna per me non esiste. Ho fatto quel gesto ma neanche sapevo perchè lo stessi facendo. Mi dispiace che sia uscita quella foto, ma è normale che ognuno faccia la proprie valutazioni”.
Cosa deve accadere in queste 4 partite per cambiare il suo futuro qui a Roma?
“Il mio rapporto con la stampa è difficile, lo so e cercherò di cambiare. Questo è il momento di stare con la squadra e con la società…vediamo cosa succederà da qui alle prossime 4 partite”.
Oggi altri striscioni contro di lei e i giocatori. Si è rotto qualcosa con la tifoseria?
“E’ difficile dirlo, uno striscione può essere fatto da uno o da cento persone. La tifoseria è sempre stata incredibile, non succede nulla per uno striscione. Io la prendo come la deve prendere un professionista: continuo a lavorare come io credo sia giusto”.
Pensa che con alcuni ritocchi e con lei ancora sulla panchina la Roma possa raggiungere obiettivi buoni il prossimo anno?
“E’ stato un anno diverso, non solo perchè hanno preso un allenatore nuovo. Non si sono visti i risultati, certo, ma è stato fatto molto dalla società. Se i risultati fossero stati diversi oggi saremmo in un’altra posizione. In questo anno, facendo sempre autocritica, penso che abbiamo messo tutti delle basi per il progetto futuro della Roma. Nel futuro la Roma vincerà, sono sicuro. Sarà la Roma dei romanisti”.
Cosa pensa delle ultime dichiarazioni di Conte su Borriello?
“Borriello è un giocatore della Juventus….”
E cosa pensa delle condizioni fisiche della sua squadra?
“Sono molto contento della preparazione fisica della Roma”.
La Roma sembra una squadra scarica, manca del carattere?
“Sì è normale che sia apparsa questa cosa. Ci sono dei difetti nella rosa, non in tutti, ma io ho visto tutto l’inverso anche con la Fiorentina. Manca personalità ma questo non si compra al supermercato. Ho sempre lavorato con un mental coach e continuerò a farlo sempre”.
Che partita si aspetta contro il Napoli. Mancherà Stekelenburg?
“Ha ancora un problema alla spalla ma non succede nulla. Io ho fiducia in tutti i ragazzi. Domani sarà una gara difficile per la nostra situazione. Cercherò di motivare i miei ragazzi, dobbiamo crederci fino alla fine della stagione, possiamo molto migliorare. L’unica strada è quella di rialzarsi”.
Cosa accadrà il prossimo anno?
“Bisogna pensare a quello che accadrà domani. Quando finirà il campionato parleremo dei problemi e delle eventuali soluzioni”.
Cosa pensa di Simon Kjaer?
“Sono molto soddisfatto di lui. Ha avuto un calo nella propria carriera, ma in questo anno sono molto contento di lui. Ci sono stati momenti difficili riguardo al suo rendimento, ma gli faccio i complimenti perchè davanti a sè ha un futuro incredibile. Quando vedo uno che non molla mai io sono molto contento. Ci sono state delle situazioni in cui poteva far meglio, ma a me questo non preoccupa. Lui ha fatto dei miglioramenti incredibili nel corso di tutta la stagione”.
Cosa ha provato quando i quotidiani spagnoli l’hanno indicata come il successore di Guardiola?
“Niente”.
La Roma sembra in confusione totale. Dipende dai singoli o da un suo stato di confusione?
“Io non mi sento in confusione, continuo a pensare al mio calcio. La squadra è sembrata confusa, è vero, ma è dipesao dall’andamento dell’intera stagione. L’allenatore è il più responsabile quando c’è una certa confusione, l’ho sempre detto”.
Domani potrebbe esserci una nuova contestazione? Sta preparando la squadra?
“Parleremo di questo, ma noi dobbiamo fare un grande sforzo. La tifoseria è incredibile ed è normale che si faccia sentire. Dobbiamo imparare da questo, ma quando inizia la partita dobbiamo cercare di giocare come vogliamo. I tifosi sono stati sempre con noi anche nel primo tempo della Fiorentina. La situazione alla fine del primo con la Fiorentina era molto pesante ma nella ripresa abbiamo reagito. Dobbiamo accontentare i nostri tifosi già domani contro il Napoli”.
14 sconfitte sono tantissime. Si sente in credito con la fortuna?
“La fortuna uno la deve trovare. Io non sono scaramantico, la stagione non è stata fortunata ma non importa. Alcuni tifosi mi dicono di non mollare, ma mai mi sono messo a piangere. Se abbiamo 50 punti è perchè li meritiamo, non di più e non di meno”.
Non è pericoloso creare un continuo schermo sulla squadra?
“Io mi prendo sempre la mia responsabilità, ma anche i giocatori devono lavorare moltissimo. Tutti devono esser degni di indossare questa maglia. E’ questo il mio consiglio per i ragazzi”.
(fine)
Marco Decrestina
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