A.S. ROMA ROSELLA SENSI PAZIENZA TIFOSI / WEB – L’attuale assessore del Comune di Roma, Rosella Sensi, è divenuta, dopo la morte del padre, il 17 Agosto 2008, presidente dell’A.S. Roma. Ha ricoperto la carica fino al Luglio del 2010, quando è stata firmata la cessione ad Unicredit del pacchetto di controllo della Compagnia Italpetroli che, di fatto, ha sancito il passaggio a terzi dell’A.S. Roma. La Sensi è comunque rimasta amministratore delegato della società fino al Giugno del 2011. Oggi, alla trasmissione Quelli che il calcio, in onda su Rai 2, ha raccontato la propria storia in giallorosso ed ha espresso giudizi sulla nuova dirigenza. Ecco le sue parole:
Franco voleva un figlio maschio…
Sì, ma col tempo si è adeguato.
Un anno da quando non sei più presidente della Roma. Che anno è stato?
Un anno nuovo, ho un nuovo impegno ma seguo molto la Roma. Ancora non sono tornata allo stadio, lì ho molti affetti ed è un passo che cercherò di fare presto.
Da quando non sei più presidente la gente è cambiata nei tuoi confronti?
I tifosi sono sempre affettuosissimi. I rapporti costruiti in 20 anni non cambiano con il ruolo che occupi. Con alcune persone sono rimasta legata.
Qualcuno ti ha delusa?
Sì, ma non lo dico.
Per una donna è più difficile essere a capo di una società di calcio?
E’ più difficile per gli altri che si devono abituare. Ho iniziato da amministratore delegato perchè papà non era più presente a Trigoria, poi sono diventata presidente. Qualche giocatore nuovo era sorpreso di vedere una matta che gli urlava contro. Le donne a volte hanno una determinazione più forte sotto certi aspetti.
Dopo una sconfitta il presidente può entrare negli spogliatoi?
Io sono entrata con una persona che prima diceva ”copritevi!” La differenza non è di sesso ma se hai i requisiti per entrare negli spogliatoi. Bisogna avere determinati ruoli nella società di calcio, che sia presidente o ufficio stampa.
Come erano i giocatori nello spogliatoio?
Sudati! Si dovevano ricomporre prima che entrassi.
Come giudica il nuovo corso della Roma?
Lo vedo con la speranza di una tifosa. E’ cambiato molto e ci vuole pazienza, quella che a volte non si è avuta nei miei confronti.
Le critiche alla squadra?
Sono rimasta legata ad alcuni giocatori come Francesco Totti, Daniele De Rossi o Simone Perrotta.
Francesco uno di famiglia?
Papà diceva che era il figlio maschio che non ha avuto.
Con chi guardi la partita?
Il gruppo d’ascolto è sempre lo stesso, possibilmente sempre con le stesse postazioni. La guardo con gli amici più cari e i parenti.
Cosa ne pensi dell’operato di Luis Enrique?
Luis Enrique da spagnolo segue quella che è la caratteristica del calcio spagnolo. Ne approfitto per fare i complimenti a Vincenzo Montella e Stramaccioni: non sono solo grandi persone, ma anche grandi allenatori che studiano ogni giorno.
L’addio di Montella ti è dispiaciuto?
Per la Roma e per Vincenzo moltissimo, ma sono scelte. Aveva fatto un grande lavoro con i Giovanissimi e quando lavori molto bene con i ragazzi i frutti si vedono con i grandi. Io l’ho scelto l’anno scorso, mi piacerebbe che tornasse. Non diciamo che non voglio Luis Enrique ma per una questione di cuore preferisco Montella. Ma l’allenatore della Roma va sostenuto, sempre.
Chi vincerà lo scudetto tra Milan e Juventus?
Diciamo che il cammino della Juve è più semplice. Ma non dico Juve…
Il capitano della Roma il prossimo anno tra Totti e De Rossi?
Totti. Daniele ha più tempo.
Potessi evitare una tragedia tra lo spread a 800 e lo scudetto della Lazio?
Eviterei la seconda.
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