Il giovane mediano intervistato da Il Romanista ha parlato della sfida contro la Juventus di domenica e del suo momento personale
ROMA VIVIANI JUVENTUS INTERVISTA / WEB – Il quotidiano a tinte giallorosse Il Romanista ha pubblicato quest’oggi un’intervista al giovane e promettente mediano Federico Viviani, uno dei talenti usciti dalla Primavera che si è integrato maggiormente con la prima squadra, tanto da partire titolare in un paio d’occasioni in questa stagione. Proprio contro la Juventus nella gara d’andata Luis Enrique lo schierò dal primo minuto nel ruolo di regista difensivo. Ora, un girone dopo, Viviani fa un resoconto della stagione della squadra e del suo ambientamento con i grandi dal ritiro dell’Under 20, dove si è recato ieri dopo la convocazione del ct Di Biagio.
L’intervista a Viviani:
Che Roma ha lasciato?
Stavamo bene, soprattuto dopo la partita di mercoledì scorso che era andata molto bene. Con l’Udinese eravamo riusciti a fare una buona prestazione ed era quello che ci serviva dopo la trasferta di Lecce. Venivamo da un inizio di settimana pesante, però abbiamo dimostrato che nonostante le difficoltà siamo un gruppo che sa reagire e l’importante è quello. Siamo sempre riusciti a venire fuori dalle situazioni complicate e l’abbiamo dimostrato anche con l’Udinese.
Che vi siete detti dopo Lecce?
Ci siamo guardati negli occhi nello spogliatoio, i più esperti hanno fatto un piccolo discorso, le cose che si dicono dopo certe partite. E poi siamo ripartiti.
Come ve la siete spiegata quella sconfitta?
Beh, diciamo che ci era successo altre volte. Indubbiamente abbiamo capito che quello è il punto su cui dobiamo lavorare: nei momenti difficili sappiamo venire fuori bene, ma quando c’è da fare il salto di qualità nei momenti importanti ancora non ci siamo. Magari se la domenica prima abbiamo vinto e siamo stati tranquilli, poi non riusciamo a ripeterci. Dobbiamo trovare continuità, ci stiamo lavorando con tutta la squadra e sono certo che risolveremo anche questo problema.
Dal punto di vista personale che momento è?
Un buon momento, è tutto tranquillo, a parte questa caviglia che mi dà un po’ fastidio, ma tanto è un problema che mi porto dietro da sei mesi. Con il mister e i compagni mi trovo sempre bene. Va anche meglio da quando sono sono tornato stabilmente in prima squadra. Se ripenso a come ci sono tornato… il mercoledì avevo giocato con il Genoa in semifinale di Coppa Italia, quindi fino all’8 dicembre ero stato in Primavera. Invece dal giorno seguente mi sono allenato con loro quattro giorni e poi Luis Enrique mi ha fatto giocare titolare con la Juve e da lì in poi sono rimasto con loro. D’altra parte mi hanno sempre trattato come uno del gruppo.
Al terzo posto ci credete?
Certo che ci crediamo e se siamo lì nonostante tutte le difficoltà che abbiamo avuto in questa stagione, vuol dire che non è stata poi tanto disastrosa. Ci proveremo fino all’ultimo. Il nostro obiettivo è la Champions e ce la metteremo tutta per arrivare a prendercelo.
Dov’eri quando hai saputo di Morosini?
A Trigoria perché dovevamo giocare ieri sera, le convocazioni c’erano domenica mattina e sabato non potevo tornare a casa. L’ho saputo guardando la televisione. Una cosa del genere non può non toccarti. Con tutti i problemi che aveva avuto, era riuscito a venirne fuori e non se lo meritava.