ROMA MORTE GIULIANO TACCOLA / WEB – Un arresto cardiaco fulminante in campo nel campionato italiano non accadeva davvero da moltissimi anni; qualche decennio fa c’è stato l’episodio di Renato Curi, stella del Perugia che fu stroncato da un infarto sul terreno di gioco, oppure Lionello Manfredonia che in un Bologna-Roma si salvò in extremis per l’intervento tempestivo del dott. Alicicco. Ma il clbu giallorosso fu colpito a fine anni ’60 da un dramma simile a quello di Morosini, che riguardò il promettente attaccante Giuliano Taccola. Il ragazzo nativo di Uliveto durante la stagione 68-69 fu frenato da una serie di malesseri e stati febbrili piuttosto curiosi, tanto da doversi fermare per dei controlli specifici. I medici societari gli diagnosticarono un difetto cardiaco pericoloso, ma il calciatore con l’approvazione del tecnico Helenio Herrera decise di proseguire la sua attività. La tragedia avvenne a Cagliari, nel marzo del 1969, quando Taccola, pur non giocando, fu colpito da infarto negli spogliatoi e morì per arresto cardiaco fulminante, indebolito anche a causa della polmonite. Una vicenda terribile che scosse la Roma e che in qualche modo potrebbe essere ricollegata all’utilizzo di sostanze dopanti in quegli anni, come denunciato poi da un altro personaggio che ci ha lasciati ieri, Carlo Petrini.
Keivan Karimi
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