Roma, l’umore dei tifosi

La seconda sconfitta stagionale nel derby ha lasciato il segno. Ecco il pensiero della gente su squadra, allenatore e dirigenza

Un'immagine della tifoseria giallorossa

ROMA UMORE TIFOSI / WEB – Per l’ennesima volta in questa stagione la piazza giallorossa si divide. Quegli stessi che avevano esposto in Curva Sud lo striscione ”Mai schiavi del risultato” ora tornano alla ribalta. Sicuramente quest’anno la gente ha mostrato piu’ pazienza rispetto al solito ma e’ rimasta sempre una certa incoerenza d’atteggiamento: toni trionfalistici dopo i successi con Inter e Napoli, sentenze disfattiste all’indomani di una sconfitta. Questa volta, pero’, si tratta di una sconfitta che pesa. Il maggior imputato e’ Luis Enrique: ” Dovrebbe mettersi in discussione, magari dare le dimissione”  o “Luis e’ un incompetente, tanto rigido quanto presuntuoso, che non impara nulla dai propri errori. Mi viene solo in mente la parola: vergogna!” sono solo due dei messaggi apparsi su Internet all’indirizzo del tecnico spagnolo. Queste alcune e parole riportate su di un social network: ”Deve andare da un’altra parte a fare scuola guidaSe a fine partita il suo commento e’ stato ‘non so cosa ho fatto per meritare questa m..’, noi che dobbiamo vedere questo scempio che dovremmo dire? Se ne deve andare, punto e basta”.

C’e’ anche, pero’ chi difende Luis Enrique e chi addossa le responsabilita’ principalmente alla dirigenza e ai giocatori: ‘‘Non si capisce che il gioco di Luis non e’ supportato da giocatori adatti e quindi di fatto irrealizzabileDate a Guardiola questa squadra e vedrete a parita’ di modulo ed impostazioni altrettanto sfacelo”. E ancora: ”Sicuramente Luis Enrique ha le sue colpe ma il problema vero e’ la mediocrita’ di parecchi giocatori in campo”. Infine, una dichiarazione che lascia aperta qualche speranza: ”L’unica critica che mi sento di fare al tecnico e’ di non aver chiesto nel mercato di gennaio un forte difensore centrale e almeno un esterno basso titolarePer il resto la sua idea di calcio e’ bellissima. Sono fiducioso nei colpi di mercato di Sabatini, meno fiducioso nella voglia di spendere degli americani”.

 

Marco Pennacchia

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