L’ex attaccante giallorosso a tutto tondo sul giovane capitolino, su Lamela e Luis Enrique
ROMA INTERVISTA CHIERICO / WEB – L’ex giallorosso Odoacre Chierico, intervistato dal quotidiano ‘Il Romanista‘, ha rilasciato una lunga intervista in cui parla dello splendido momento di Fabio Borini e della rinascita giallorossa. Eccone alcuni passaggi:
RIGUARDO BORINI – “Borini lo conosco benissimo, sono andato a vederlo e incontrarlo già l’anno scorso quando giocava nelle giovanili del Chelsea. È veramente un ragazzo d’oro. L’esperienza nel calcio inglese gli è servita tantissimo, gli ha trasmesso la mentalità di non mollare, non fermarsi mai e sacrificarsi sempre. Esteticamente non è bellissimo da vedere ma è utilissimo, fa sempre gol, è un giocatore essenziale”.
IL PARAGONE – “L’ho sempre detto, a me ricorda molto Inzaghi“.
I MARGINI DI MIGLIORAMENTO – “C’è sempre da migliorare, e lui è il primo a saperlo e a volerlo fortemente. È assetato di calcio, assetato di allenamento. Se Luis Enrique gli proponesse di allenarsi anche di notte lui lo farebbe sicuramente e con voglia”.
BORINI E LA NAZIONALE – “Se continua così nessuno può togliergli il posto in Nazionale. Può portare a tutto il gruppo una ventata di gioventù ed entusiasmo”.
RIGUARDO LAMELA – “Lamela è molto giovane, ha compiuto20 anni da poco. Si vede chiaramente che è molto forte e ha una tecnica superiore alla media, ma deve migliorare. E lo sta facendo partita dopo partita. C’è da dire però che in fase realizzativa ha un po’ deluso, un gol è davvero poco. Il suo punto debole è sicuramente il tiro. Comunque la Roma deve puntare su di lui per il presente e per il futuro”.
SUL PROGETTO GIALLOROSSO – “Mi piace molto. Bisogna ricordare che la Roma a livello di giocatori ha fatto una vera e propria rivoluzione. Sono arrivati ben 11 nuovi calciatori. E tutti molto validi. Io ritengo che Gago, Pjanic, Lamela, Borinie Osvaldo rappresentino davvero il futuro di questa società. E con questi giocatori sarà davvero un futuro splendente. L’unico che un po’ mi ha deluso è Bojan, non mi riesco a spiegare il perché di questo suo rendimento”.
RIGUARDO LUIS ENRIQUE – “È un allenatore giovane, emergente e sicuramente molto intelligente. Penso che nel calcio italiano a volte, in partite come quella di Palermo ad esempio, c’è bisogno di togliere qualche attaccante per inserire un centrocampista o un difensore in più, per dare più solidità alla squadra e magari ripartire pericolosamente in contropiede. Questa comunque è la mia idea di calcio, Luis Enrique invece ha la sua ed è coerente con se stesso”.
Marco Decrestina