Il tecnico della Primavera ha parlato della gara di domani sera facendo anche un parallelismo con la partita dello scorso anno contro la Fiorentina
DE ROSSI / WEB – Domani sera, allo stadio Olimpico di Roma, si disputera’ la finale di ritorno della Coppa Italia della Primavera tra Roma e Juventus. Il mister giallorosso, Alberto De Rossi, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Rete Sport:
Domani il ritorno della finale di Tim Cup contro la Juventus…
La cosa ha attirato tanta attenzione, abbiamo una visibilita’ importante. I ragazzi non vedono l’ora di giocare, sanno che ci sara’ tanta gente e va affrontata con la testa giusta. A Torino, al contrario del Torneo di Viareggio, abbiamo affrontato la partita nella maniera giusta. Non era facile psicologicamente ma allo stesso tempo e’ stato facile perche’ abbiamo toccato dei picchi incredibili quest’anno, quindi bastava giocare come sappiamo. A Viareggio e’ stata anche una questione fisica: li’ si gioca tanto ed il campo era inagibile, la Juventus era fisicamente piu’ preparata.
L’anno scorso si disse che contro la Fiorentina i ragazzi avevano sofferto all’Olimpico…
Ci abbiamo riflettuto molto, sarebbe grave se fosse cosi’. Io non ci ho creduto mai perche’ deve far parte del bagaglio dei giocatori il saper giocare di fronte al pubblico e penso che io ed il mio staff abbiamo lavorato bene in questo senso. L’anno scorso alcuni giocatori ebbero anche degli impegni con le Nazionali ed erano stanchi inoltre il fatto che giochiamo di solito sul sintetico ci crea dei problemi quando il fondo del terreno cambia. Questo si e’ visto anche a Viareggio.
Con la Fiorentina avete sofferto anche la fisicita’ dei viola…
Questo sarebbe un capitolo a parte. Nei tre anni precedenti a questo, abbiamo raggiunto risultati strepitosi sia di squadra che individuali e comunque gli scontri fisici erano sempre a favore degli avversari ma le politiche societarie e le scelte sono diverse.
Cosa e’ cambiato per voi con la nuova gestione?
Sicuramente qualcosa e’ cambiata: prima facevamo un discorso incentrato sulla prima squadra, soprattutto con Spalletti, adesso invece ci siamo integrati: non ne siamo solamente il serbatoio in maniera distaccata ma ne siamo parte integrante.