PALERMO ROMA SABATINI / WEB – Il direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, ha rilasciato una lunga intervista ad una radio palermitana. In considerazione del suo passato nel capoluogo siciliano, questa trasferta per lui è particolarmente significativa.
Sull’esperienza a Palermo: “A Palermo ho trascorso due anni e mezzo molto importanti, caratterizzati da tante cose positive. E’ stata una parentesi abbastanza significativa della mia vita. Mi spiace tornarci con uno stato d’animo non esaltante, non è un mistero che non siamo nel nostro momento migliore, ma sarà una gara dai grandissimi contenuti e di grande suggestione per me. Pentito delle mie dimissioni? No, perchè a quel punto era un atto dovuto, anche se doloroso. Speravo di continuare il mio lavoro anche se voglio sottolineare che il promotore di quella politica che ha portato il Palermo a fare determinate operazioni di mercato era Zamparini, io ero solo l’interprete. Dal punto di vista professionale, però, il rapporto si era logorato e quando me ne sono accorto è stato inevitabile dimettersi“.
Su Zamparini: “Di Zamparini è nota solo l’immagine pubblica, cioè di uno che fa la voce grossa. Però in molti non sanno che è un personaggio di una ricchezza interiore e di una generosità incredibili. Umanamente il nostro rapporto sarà duraturo perchè è una persona che stimo molto, al di là dei rapporti professionali”.
Sul match di sabato: “Chi è più arrabbiato tra Roma e Palermo? Sono situazioni un pò diverse. Il Palermo in casa ha fatto tanti punti e credo che la gente sia soddisfatta del rendimento, fatto salvo per l’ultimo rovescio interno con il Milan. Quella con i rossoneri è stata comunque una partita un pò stregata, decisa da un Ibrahimovic in stato di grazia e quindi non fa testo. Perciò non penso che il Palermo in questo momento abbia motivi per rammaricarsi. Noi ne abbiamo qualcuno in più. Sicuramente non arriviamo bene a questa partita essendo reduci da una sconfitta, di cui una dolorosissima. Inoltre siamo alle prese con vari infortuni e squalifiche. Saremo comunque all’altezza e ci batteremo per disputare una grande partita. La Roma deve ragionare come una squadra importante. Gli assenti saranno sostituiti più che bene da chi andrà in campo. Siamo in un momento transitorio dobbiamo reagire ed essere all’altezza sempre, a partire da Palermo”.
Su Osvaldo: “Contiamo di avere l’esito prima di giovedi. Pensiamo sia corretto togliergli una giornata. Noi non abbiamo mai sollevato eccezioni sulle decisioni di campo o del giudice sportivo, quindi se abbiamo ritenuto opportuno fare ricorso è perchè ci sono gli estremi”.
Su Kjaer: “A Palermo si ha un ricordo importante di Kjaer. Poi il ragazzo non ha fatto benissimo in Germania e noi l’abbiamo preso memori di ciò che aveva fatto in Sicilia. Devo dire che è stato sfortunato: i suoi errori sono coincisi con dei drammi calcistici come ad esempio l’espulsione e il rigore procurato nel derby d’andata. Sono errori che non passano inosservati e che quindi pesano come macigni. Il danese ha tutto il tempo per rifarsi”.
Sugli obiettivi della Roma: “Dobbiamo essere forti, probabilmente non centreremo nessun obiettivo. Dobbiamo comunque diventare una squadra forte, avere un’idea di noi stessi che sia di forza e di competitività. Se il nostro progetto continuerà con Luis Enrique anche il prossimo anno? Certo che continuerà con lui. Lo abbiamo voluto fortemente e siamo convinti che si tratti di un grande allenatore“.
Sara Mascigrande
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