Roma, Mazzone: “Esclusione De Rossi? Io lo avrei fatto giocare”

L’ex giallorosso dice la sua sul momento della squadra capitolina e sulla scelta di mandare in tribuna ‘Capitan Futuro’

Carlo Mazzone

ROMA DICHIARAZIONE MAZZONE / WEB – Carlo Mazzone, ex allenatore giallorosso e storico tifoso della Roma, intervistato da radiocalciomercato.it ha parlato dell’ennesima disfatta stagionale della squadra di Luis Enrique e della sua scelta, per molti assai discutibile, di escludere Daniele De Rossi dalla sfida contro l’Atalanta. Di seguito le parole di Mazzone:

Ma se questo ragazzo veniva multato per poi giocare, quale sarebbe stato il danno? – ha esordito l’ex tecnico – Io gli avrei dato una bella multa e avrei detto davanti a tutti: ‘Ao’, qui non comandi te. Invece di andare in giro, ora vedi di fare una bella partita’. Se Luis Enrique è arrivato a tanto sicuramente il giocatore ha sbagliato, ma la punizione è stata eccessiva. Purtroppo diventa difficile giudicare solo per sentito dire: se è come è stato detto, io avrei fatto questo. Avrei stimolato il calciatore agli occhi degli altri compagni, facendolo però giocare. Un allenatore non può tenerlo fuori, ha valore tecnico e tattico, potendo giocare in più ruoli“. Poi un commento sulle prestazioni alterne della Roma: Ci sono in campo molti giovani, e potrebbero esaltarsi alla prima vittoria: potrebbe essere questo fattore psicologico ad influire sulla squadra, perché altrimenti non capisco il perché dell’alternanza di prestazione dei calciatori romanisti. Se uno è scarso non gioca da fenomeno la domenica“. Infine un parere sul tecnico Luis Enrique: “Bisogna dare un’immagine di società per bene: ci è piaciuto, ultimamente è andato in disgrazia, ma dobbiamo finire il campionato con questo allenatore, che ci ha fatto vedere anche delle belle cose. A fine stagione ci si mette seduti e si valutano pro e contro del tecnico, decidendo il futuro. Dobbiamo dimostrare una certa serietà, non possiamo farci prendere dagli eventi negativi: un mese fa era bravissimo, oggi diciamo che non è bravo, e questo non è logico, perché sta facendo un lavoro molto difficile, di cambiamento, con giovani che, in quanto tali, sono inesperti. Io un’opportunità gliela darei“.

Marco Decrestina

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