L’argentino, out tutta la stagione per un grave infortunio rimediato in Nazionale, parla del suo rientro, di alcuni suoi compagni e della nuova idea di calcio di Luis Enrique
ROMA INTERVISTA BURDISSO / WEB – Il difensore argentino Nicolas Burdisso ha rilasciato un’intervista per La Roma, rivista ufficiale del club giallorosso. Ecco un’anticipazione delle sue dichiarazioni:
Sull’infortunio:
“Sono contento del lavoro di riabilitazione che sto facendo, spero di essere con i miei compagni in ritiro la prossima estate per la preparazione. Ho letto di un altro intervento a cui mi sarei dovuto sottoporre, ma era una notizia sbagliata. Non serve nulla, il recupero procede nel migliore dei modi. Chi mi è stato più vicino in questi mesi? Oltre la mia famiglia, Silvano Cotti, il mio terapista-psicologo, i dipendenti di Trigoria, ma voglio ringraziare anche alcuni allenatori per avermi chiamato nel momento più difficile: Mourinho, Villas Boas, Ranieri, Carlos Bianchi e Antonio Conte della Juventus”.
Sulla nuova proprietà e Luis Enrique:
“L’idea dei dirigenti è forte e seria. I tifosi hanno sposato questo progetto con il giusto spirito, esponendo uno striscione maturo: “Mai schiavi del risultato”. Da anni la gente invocava un cambio e qualcosa di diverso si sta vedendo. Siamo sulla buona strada, ma il prossimo anno dovremo fare qualcosa di più. Il tecnico? Ci ha conquistato col lavoro quotidiano, è impossibile non stargli dietro”.
Su Kjaer:
“Credo in lui, ci scommetterei qualsiasi cosa, è un ragazzo fortissimo. Deve solo emergere. Rispetto a Mexes, che ha avuto un’esperienza simile a Roma (male all’inizio, idolo successivamente), Simon è più serio di Philippe. Più metodico nel modo di giocare”.
Marco Decrestina