A poche ore dalla sfida con la Fiorentina, giungono nuove dichiarazioni su Daniele De Rossi e il suo futuro all’interno della Roma
Alla vigilia della sfida con la Fiorentina di Vincenzo Italiano, Daniele De Rossi continua a ricevere elogi senza soluzione di continuità, tanto dalla piazza romana, quanto da voci autorevoli del dibattito calcistico che, tessendone con convinzione le lodi, non stanno semplicemente legittimando la scommessa dei Friedkin, ma ne stanno sostanzialmente chiedendo a gran voce il rinnovo.
Da opinionisti a direttori di giornali, passando per ex calciatori e allenatori, pare difficile trovare qualcuno che, in questo momento, si possa ritrovare davanti a una telecamera o un microfono deciso a criticare il lavoro svolto sino ad adesso da DDR. Sei partite su sette a punteggio pieno in campionato (l’unica debacle avvenuta contro i marziani di Simone Inzaghi), passaggio dei playoff (non senza qualche brivido) e l’apoteosi andata in scena l’altro ieri sera all’Olimpico contro il Brighton… per ora, il curriculum sulla panchina giallorossa di Daniele De Rossi non avrebbe potuto vantare di meglio. Inoltre, a prescindere dalle fredde statistiche, è necessario riconoscere la capacità, questa evidente già quando DDR indossava gli scarpini, di unire il gruppo, fornire un obiettivo unico e farlo persino introducendo una serie di piccole rivoluzioni tattiche.
Capello è sicuro: “De Rossi è lo Smart One, merita il rinnovo”
Per ora un quadro idilliaco, che sembra mettere i Friedkin davanti ad una e una sola prospettiva: il rinnovo. Del medesimo avviso è Fabio Capello, celebre allenatore della Roma nell’ultimo scudetto vinto dai giallorossi nel lontano 2001. L’ex allenatore di svariati top club in giro per l’Europa ha condotto un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, durante la quale ha parlato, come suo solito, con particolare franchezza.
Capello parte senza freni, portando all’attenzione dei lettori un paragone proprio con l’allenatore del Brighton affrontato poche ore fa: “Daniele è nato pronto, da giocatore come da allenatore. Non parla soltanto di schemi. E senz’altro non ha la presunzione di De Zerbi, che l’altra sera ha giocato uomo contro uomo con Lukaku. De Rossi è umile, bravo e attentissimo nella comunicazione. E i giocatori, che leggono e ascoltano tutto tra giornali, telefonini, televisione e radio, si sono convinti di essere forti”. Con un breve ma tagliente periodo, Capello mette nero su bianco la sua disamina della clamorosa debacle di De Zerbi in Europa League, puntando il dito sulla scelta di giocare uomo contro uomo a campo aperto.
L’ex allenatore della Vecchia Signora entra poi nel merito del lavoro svolto da DDR: “De Rossi ha spazzato via polemiche e tensioni. Paredes, El Shaarawy e Pellegrini sono rinati. Puntare su Svilar in porta è stata una scelta forte, che però sta ripagando. E questi sono soltanto alcuni esempi. A tutto questo aggiungetegli un pizzico di fortuna, sempre importante, e il ritorno al top dei migliori giocatori: da Dybala a Lukaku”. Arriva anche una stoccata ad alcuni componenti della rosa: “Visti i risultati della Roma, forse bisognerebbe tirare le orecchie a qualche giocatore che con Mourinho tirava dalla parte opposta. O semplicemente era venuto meno il feeling allenatore-squadra con Mou”.
Capello a quel punto conia un nuovo soprannome per De Rossi: “Daniele è lo Smart One. La caratteristica principale di De Rossi è l’intelligenza. Era così da centrocampista e si sta dimostrando ‘smart’ anche da allenatore”. Si conclude ovviamente sulla scelta che i Friedkin dovranno effettuare a giugno, quando il breve contratto di DDR andrà in scadenza: “Visto l’impatto e i risultati, non rinnovargli subito il contratto oltre il termine del campionato non sarebbe intelligente da parte della proprietà. Daniele merita il prolungamento”.