Il brasiliano, da molti considerato il migliore calciatore di tutti i tempi, ha parlato del suo passato e della passione per il calcio
CALCIO INTERNAZIONALE PELE’ NATO PER GIOCARE PALLONE / WEB – ”Come si scrive Pele’? D-I-O”. Questo era il titolo del Sunday Times del 22 Luglio 1970, il giorno successivo a quella finale di un Mondiale che si concluse in maniera amara per gli azzurri. L‘Italia, infatti, dovette arrendersi alla forza devastante di un Brasile che vinse per 4 a 1 e fu proprio Edson Arantes do Nascimento, piu’ noto come Pele‘, ad aprire le marcature. Quell’attaccante verdeoro di trent’anni era gia’ una leggenda del calcio e lo e’ ancora tutt’ora. Di questo, O Rei ne e’ consapevole tanto da dichiarare al sito ufficiale della Fifa: ”Mio padre era solito dirmi che ero nato per giocare al calcio, e che avevo un’inclinazione davvero speciale per questo. Pero’ mi diceva anche che se non mi fossi allenato bene e preparato a dovere sarei stato come tutti gli altri. Aveva ragione, io sono nato per il calcio, come Beethoven per la musica, e Michelangelo per l’arte e per dipingere”. Poi, l’ex calciatore ha aggiunto: ”Il Barcellona di oggi e’ come il mio Santos”.
Marco Pennacchia