L’ex allenatore giallorosso parla anche del progetto Roma e del codice etico nel calcio
ROMA EZIO SELLA SERIE A ROMA – LAZIO CODICE ETICO LUIS ENRIQUE / ROMA – Ezio Sella, ex allenatore giallorosso e collaboratore di Malesani, ha lasciato le seguenti dichiarazioni sul derby di domenica pomeriggio, sul codice etico nel calcio e sul progetto Roma:
Sul derby:
“E’ una partita particolare, a prescindere dai giocatori. La Lazio viene da un momento felice: battendo la Fiorentina ha riconquistato posizioni importanti in classifica, ha grandi motivazioni; la Roma deve riscattare il grave passo falso di Bergamo, quindi sotto l’aspetto psicologico i biancocelesti stanno meglio, ma la stracittadina sfugge ai pronostici e alle considerazioni pre-partita. Che vinca il migliore“.
Progetto Roma:
“A me piace il progetto della Roma. Richiede tempo: non si può ottenere tutto e subito, ma l’idea di gioco mi piace tantissimo, perché sono sempre stato fautore del gioco offensivo. Le idee non sono facili da far digerire al popolo romanista, ma con un po’ di pazienza possono arrivare risultati positivi. In Italia il calcio è visto quasi solo attraverso il risultato: per noi conta la vittoria, ma Luis Enrique ha una cultura calcistica diversa. A Madrid, se vinci giocando male, la gente ti contesta. Qui invece si spera di vincere all’89’ su un autogol“.
Sul codice etico:
“Il codice etico è sempre esistito. E’ importante che i giocatori rispettino le regole, e sono d’accordo con Luis Enrique. Già mi immagino la scena, se è vero quello che hanno raccontato i protagonisti del caso De Rossi. Il giocatore non deve pensare a duemila cose la domenica, ma solo alla partita: per prepararsi bene bisogna essere puntuale assieme alla squadra. Lo spagnolo ha capito che De Rossi, sotto l’aspetto mentale, non era pronto per affrontare l’Atalanta. Lo vedi dai piccoli dettagli se un giocatore è pronto per giocare o se ha la testa altrove. Io e Malesani abbiamo lavorato con le nostre regole in tutte le società in cui siamo stati. Chiunque ha un codice etico, ma ci sono allenatori che riescono ad essere più elastici, o non danno l’importanza che hanno, riuscendo ad assorbire certe situazioni con maggiore morbidezza, ma non è detto che questa idea sia vincente“.
Andrea Tocci