ROMA SERIE A SIENA ROMA GIORGIO PERINETTI LUIS ENRIQUE DI BENEDETTO / SIENA – Giorgio Perinetti, attuale ds del Siena ed ex dirigente giallorosso, ha lasciato le seguenti dichiarazioni in un’intervista sul possibile anticipo del match di lunedi contro la Roma, le condizioni del Franchi e sugli americani della Roma:
Soddisfatti per ieri sera?
“Era una partita difficile, il Napoli era motivatissimo, visto che la Coppa Italia permette l’accesso all’Europa. Ha fatto un grande inizio, ha fatto giocare tutti i titolari, noi abbiamo dato spazio agli altri giocatori ‘di coppa’. Siamo andati 2-0, abbiamo resistito con un po’ di fortuna, poi è stato ignorato il fallo di Vargas su Brienza e l’autogol di Pesoli. Ma siamo contenti, aspettiamo il ritorno. Vogliamo giocarcela con tranquillità, come sempre“.
Orario Siena-Roma?
“Non abbiamo notizie, non è cambiato niente per ora. Siamo in contatto comunque. La temperatura sarà rigida ma non impossibile, il campo ha retto bene , bisogna vedere stanotte. Per ora niente neve, ma si prevede un peggioramento per lunedì. La Roma insiste per giocare il pomeriggio, il problema sarebbe per i nostri spettatori. Ma il calcio si gioca nelle condizioni migliori, quindi saremmo disponibili ad uno spostamento. L’ultima parola spetta alla Lega, le società hanno poca voce in capitolo“.
Fraintendimenti sulle sue dimissioni:
“In una stagione conta il risultato della squadra, poi è chiaro che si deve parlare di futuro. Aldilà della scadenza nel 2013, ogni fine campionato, faccio il punto col presidente di turno e valuto lo stato delle cose. Se questa verifica consente di proseguire il discorso vado avanti. Adesso concentriamoci sulla salvezza e sulla Coppa Italia, poi ci sederemo ad un tavolino a fine stagione“.
Siena è una piazza esigente?
“Dopo alcuni anni di A i tifosi hanno ingigantito le pretese. Bisogna guardare le proprie possibilità, a Siena si può fare il calcio ma non si può sognare oltre il lecito, il giusto. Si deve lavorare con calma. Siena è molto passionale perchè è piccola”.
La Roma di Luis Enrique e degli americani?
“Non conosco i proprietari, ma la Roma è tra le squadre più ricche del mondo, ed è un dato confortante. La rosa è ben assortita, Sabatini ha preso giovani bravissimi che possono migliorare e mantenere il progetto. Poi ci sono De Rossi e Totti, i capisaldi che hanno una statura morale, ed è un aspetto molto positivo. Il pubblico si sta rivelando paziente: ci sono tutti i presupposti per tornare ad essere una delle squadre più forti d’Italia. Il progetto tattico è molto interessante, propositivo, ma è difficile cambiare la mentalità. Penso che il confronto tra la tattica di Luis Enrique e la tattica italiana stia arricchendo lo spagnolo, lo aiuta ad integrare i suoi concetti e le sue idee per un mix molto interessante”.
Il Franchi?
“La nostra struttura è un gioiellino, se consideriamo gli altri stadi obsoleti in Italia. E’ un problema italiano, ci colloca a livelli bassissimi in Europa. Anche a Roma si è cominciato a parlare del nuovo stadio con Dino Viola, e sappiamo che ancora non è stato fatto niente. Non abbiamo sfruttato bene neanche l’occasione di Italia ’90. Secondo me è meglio avere due giocatori in meno ed uno stadio o impianto sportivo in più, ma in Italia questo non si è capito“.
Andrea Tocci
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