ROMA INTER / WEB – Mister Luis Enrique lo ripete spesso: “Bisogna pensare al gruppo non parlo dei singoli”. Bene. Senza ombra di dubbio, si può affermare che la differenza tra la Roma di oggi rispetto a quella contro il Bologna e il Cagliari è da rintracciare anche nei ritrovati meccanismi di gruppo che erano stati l’ingrediente principale delle prestazioni entusiasmanti viste a cavallo delle feste.
Oggi in un Olimpico di ghiaccio, davanti alla vecchia rivale Inter, la Roma e il suo tecnico Luis Enrique hanno dato una lezione di calcio a Ranieri e alla sua formazione (con molte assenze per onor di cronaca). Si sono visti i giocatori aiutarsi a vicenda con un pressing sostenuto e gestito sempre in maniera corale: ogni calciatore dell’Inter con la palla al piede si trovava tre giallorossi pronti a strappargli la sfera. E il pressing è sempre partito dall’attacco, con Totti che rincorreva gli avversari come un ragazzino. Abbiamo rivisto in campo dopo tanto tempo una Roma con la “fame” giusta, con quell’agonismo corretto e con la voglia di surclassare l’avversario in tutte le zone del campo. Il risultato di questo lavoro è stato immediato: un’Inter frastornata che aspettava solo che l’arbitro De Marco prendesse il fischietto in bocca e permettesse ai nerazzurri di scappare verso le nebbie milanesi.
Dopo l’incontro di questo pomeriggio, si è capito che la squadra di Luis Enrique se gioca come in potenza sa fare, può avere la meglio su chiunque, se invece arriva molle all’appuntamento può andare incontro a figure davvero pessime.
Sara Mascigrande
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