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Roma, Totti: ”Vale piu’ la Roma del pallone d’oro. Spero di giocare fino ai 40”

Le dichiarazioni del capitano giallorosso che, intervistato dal Tg1, ha parlato del suo splendido momento

Il capitano della Roma Francesco Totti

ROMA TOTTI VALE PIU’ LA ROMA DEL PALLONE D’ORO SPERO DI GIOCARE FINO AI 40 / ROMA – Francesco Totti non e’ stato mai in discussione. Anche quando la Roma, ad inizio stagione navigava in cattive acque, la contestazione non lo ha mai toccato. A Trigoria, qualche settimana fa, era apparso uno striscione che lo paragonava ad una divinita’. Certo, poi c’e’ stato l’episodio di nervosismo dopo il rigore sbagliato nella partita contro la Juventus ma si e’ trattato di un caso isolato e relativo ad un campione di tifosi troppo limitato per essere preso in considerazione. A 35 anni, Totti e’ diventanto il miglior marcatore della Serie A per realizzazioni con un’unica maglia ed il pupone di Porta Metronia non sembra volersi fermare qui. Ecco le sue parole ai microfoni del TG1:

Cominciamo dalla maglietta con su scritto ‘Basta’…
L’avevo indossata per uscire di casa, non era nessuna polemica contro nessuno. Era una maglietta semplice su cui hanno montato un caso mai esistito.

I rapporti pian piano si sono rasserenati…
Si ma io ho sempre avuto ottimi rapporti con tutti. E’ normale che se le cose non vanno nel migliore dei modi si amplifichino cose che non esistono, pero’ alla fine e’ prevalsa la verita’.

Quale e’?
Remiamo tutti dalla stessa parte e vogliamo tutti il bene della Roma. Cerchiamo di onorare la maglia fino alla fine.

L’Equipe parla di scintilla scoppiata tra te e Luis Enrique e di una Roma piena di giovani animata dal tuo gioco.
Col mister ho avuto un grandissimo rapporto fin dall’inizio e ho sempre detto che facevo parte del gruppo e che ero a disposizione, come sempre. E’ chiaro che se non giochi dispiace, ma quando ho giocato ho sempre fatto abbastanza bene e sono stato preso in considerazione.

Sapevi che ci sarebbe stata una svolta?
Ho sempre detto che sarebbe servito tempo: giocatori nuovi, allenatore nuovo, un nuovo calcio… Lui fortunatamente ha capito e sono arrivati i risultati.

Luis Enrique?
Grande persona, persona vera che ti dice le cose in faccia. Ha tanti pregi e tanti difetti come tutti, ma vuole portare una nuova mentalita’ in Italia.

A te il suo gioco piace molto…
Moltissimo, anche se inizialmente giocando in quella posizione non ero molto contento. Per0′ alla fine ha avuto ragione lui: mi diverto, si diverte la squadra e si diverte la gente. Abbiamo trovato il modo preciso per giocare.

Come definiresti la Roma?
Una squadra giovane, divertente, che vuole vincere.

Rispetto alle altre, la Roma e’ la vera novità?
Adesso si, perche’ ci sono vittorie su vittorie. Penso che in futuro possiamo dire la nostra.

L’inizio non era stato come te lo aspettavi, forse per mancanza di comunicazione…
Il cambiamento era stato quasi totale: sono venuti quasi tutti stranieri e servita tempo per conoscere la gente e la citta’ e la lingua. Non e’ stato semplice, ma restando uniti siamo usciti da questo tunnel.

Sei il calciatore più conosciuto d’Europa…
Una cosa che non mi sarei mai aspettato, pero’ sono contento e orgoglioso di questa notizia uscita: penso che sia una cosa che mi sono meritato sul campo, perche’ ho sempre voluto indossare un’unica maglia e ho sempre dato il massimo.

Quanto sei orgoglioso di te?
Normale, non sono un tipo molto orgoglioso, pero’ sono contento di quello che ho fatto e soprattutto di quello che faro’.

Sei quasi l’unica bandiera qui in Italia…
Per me e’ una doppia vittoria: ho sempre voluto indossare un’unica maglia, nonostante le tante possibilita’ di andare via l’amore ha prevalso. Sono contento e spero di rimanere una bandiera ancora a lungo.

La Roma vale più del pallone d’oro?
Si per me si, anche se sono due cose differenti.

In prospettiva come ti vedi? Se dici ‘Totti’ dici ‘Roma’…
Ho altri due anni di contratto ed e’  normale che, se staro’ cosi’, spero veramente di arrivare fino ai 40. Queste per ora sono solo dicerie, poi alla fine quando valutero’ e vedro’ che non sto in condizione saro’ il primo a gettare la spugna.

Ti senti ancora bene: prima il campo e poi una carriera da dirigente?
Ancora non ci penso: penso solo a mantenermi e a divertirmi. Quando non sentiro’ più questo stimolo cambiero’ lavoro.

Ai ragazzi che ti hanno contestato e insultato che diresti?
Niente, e’ un capitolo chiuso.

Domani incontrerai Del Piero…
Lo ringraziero’ per i complimenti ricevuti e anche io gliene ho fatti tanti per i tanti record che ha battuto. Mi spiacera’ se per lui sara’ l’ultima partita contro di noi, per me e’ stato un giocatore simbolo, che ha fatto la differenza in Italia e in Europa. Penso che la Juve dovrebbe trattarlo con i guanti bianchi.

Te lo immagini all’estero?
Spero che possa rimanere alla Juve finche’ vorra’ lui, se dovesse cambiare destinazione l’importante e’ che vada bene per lui.

Prandelli ha detto che fara’ più in la’ le sue scelte e chiamero’ i giocatori più in forma. Cosa gli risponderesti?
Sicuramente rispondero’. Mi fa piacere che mi prenda in considerazione e con lui ho un grandissimo rapporto. Ho avuto la possibilita’ di allenarmi con lui solo per 10 giorni, ma me ne hanno sempre parlato veramente bene: grande voglia, grandi stimoli e grandi risultati ottenuti con la Nazionale. Mai dire mai: certo se a Maggio staro’ in questa condizione, e spero di farcela, faremo le valutazioni.

Ti stupisci del tuo fisico?
A 35 anni dovresti stare in discesa e invece io sto in salita. Mi fa strano, ma credo nelle mie potenzialita’. Penso che la cosa piu’ importante sia fare una vita sana e tranquilla, essere veramente dei professionisti.

Sabato hai infranto un nuovo record e hai fatto una dedica particolare…
Si due dediche: a mia cognata Silvia che aveva partorito e a tutte le persone rimaste coinvolte nell’incidente del Concordia e che purtroppo non ci sono piu’.

Quanto ti ha colpito l’episodio?
Tanto, avevo visto il film ”Titanic” e vedere una cosa cosi’ vicina colpisce tanto. E’ stata una cosa bruttissima.

All’Olimpico hai invitato Sara, una superstite…
Si mi ha fatto tanto piacere: l’ho conosciuta e mi ha spiegato delle cose. Mi ha detto che da una cosa brutta e’ uscita una cosa bella, quella di conoscermi e a me ha fatto veramente piacere.

Stasera si assegnano gli oscar del calcio. A chi lo daresti?
A Ibrahimovic.

Stai vedendo Delvecchio a ”Ballando con le Stelle”?
Lo vedo bene: e’ bravo e coordinato.

Meglio lui o Panucci?
Una bella lotta: Christian ha fatto gradi cose, adesso spetta a Marco dimostrare il suo valore. Alla fine tireremo le somme!

 

Marco Pennacchia

 

 

Marco Pennacchia

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