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Si è conclusa pochi minuti fa la conferenza stampa del tecnico asturiano che ha avuto luogo questa mattina a Trigoria

Il tecnico della Roma, Luis Enrique

CONFERENZA STAMPA LUIS ENRIQUE / ROMA – Luis Enrique ha incontrato oggi i giornalisti in vista dell’incontro di domani pomeriggio contro il Cesena allo Stadio Olimpico alle ore 18.

Di seguito il testo integrale della conferenza stampa

Non è un buonissimo momento con gli infortunati. Come stanno Osvaldo e De Rossi? Cosa può dire dei tempi di recupero per De Rossi?

E’ meglio che parlino i dottori: sanno bene quello che ha Daniele. E’ una patologia di cui ha già sofferto in passato, non è grave, speriamo non stia molto tempo fuori. Può riprendersi velocemente, ma non so se potrà giocare domani. Questa patologia non è che ti impedisce di giocare, ha già giocato con il dolore. Sono i dottori che devono parlare. E’ importante che non abbia dolore, mi dispiace. Inoltre c’è sempre rischio quando il giocatore gioca con il dolore e non gioca al 100%. Penso non sia grave, sono contento della visita medica di ieri.

Torniamo a Catania. E’ sembrato un passo indietro dal punto di vista gioco. Lei ritiene sia stato dovuto alle condizioni del campo o è stata una flessione rispetto al Chievo e alla Fiorentina?

Il tempo ha influito solo per il secondo tempo, il primo si poteva giocare quasi bene. Il primo tempo abbiamo iniziato bene con un possesso ottimo ma dopo dieci minuti la partita è diventata matta. Abbiamo fatto errori facilissimi, il Catania ripartiva con facilità e abbiamo condotto una partita senza controllo. Noi vogliamo il controllo della partita, lo ripeto sempre in allenamento.

Le cambia avere o non avere De Rossi per quanto riguarda gli uomini che schiererà in difesa? Dati i molti impegni, per lei c’è qualche giocatore che non può reggere due partite ravvicinate come quella contro il Cesena e poi contro la Juventus?

Sì, ci sono giocatori che per me non possono giocate due partite vicine ed è per il rischio infortuni. Non dirò i nome, ma è normale, succede sempre. Se non gioca De Rossi è uguale, io vedo com’è la partita e decido in base agli avversari e a cosa possiamo fare noi.

Parliamo del centrocampo. De Rossi, Gago, Pjanic, Simplicio, Greco, Pizarro: sei persone. E’ un reparto che le dà affidabilità? Pizarro rientra ancora nei suoi programmi? Come l’ha trovato tornato del suo paese? Viviani può  avere la sua chance con la Roma?

La prima e la seconda non me le ricordo (ride, ndr). A centrocampo ci sono tanti giocatori che possono giocare. Sono contento che Pizarro abbia quasi risolto il suo problema e lo vedrete domani se sarà convocato.

Come procede il recupero di Osvaldo? E’ possibile che rientri prima?

I dottori possono parlare. Io gli chiedo sempre come sta, ma non perchè deve sbrigarsi ma perchè deve recuperare bene. E’ pericoloso se un giocatore rientra in anticipo. Sono i calciatori che devono sentire come si sentono. A me non cambia niente, comunque procede velocemente, più di quanto si aspettava.

Si è parlato molto della Primavera in questi giorni. Secondo lei merito dell’attenzione che  dà al settore giovanile e quindi i ragazzi si sentono stimolati?

No, è un indizio del buon lavoro di Alberto De Rossi. Per me è un lavoro encomiabile sono molto contento di vedere la qualità che hanno. E’ tutto merito di Alberto De  Rossi.

Parliamo del mercato. Lei ha detto più volte di voler sfoltire la rosa ampia, ma i giocatori continuano a dire di voler restare. Lei sta cercando di far pressione sulla dirigenza o se anche dovessero restare va bene?

Voglio sono che il pressing lo facciano in campo! Per me è meglio lavorare con meno giocatori perchè non sempre possono giocare tutti e se un giocatore non gioca non va benne nè per lui nè per la società. Per me è uguale, la rosa meno ampia è per dare un’opportuna ai ragazzi della Primavera di allenarsi con noi e magari di poter giocare.

Si è parlato del suo prolungamento di contratto. Lei è riuscito a portare la sua idea di calcio, o almeno sembra. Come vede un suo futuro nella capitale?

Ancora mi manca un anno e mezzo di contratto, è un’eternità per il calcio. Mi manca tantissimo lavoro per meritare un rinnovo, non ha senso. Il gesto dei dirigenti è stato incredibile, la società ha creduto nel progetto dopo Firenze, ma io ho detto che non è il momento. Ringranzio la società. Prima ero uno stronzo, dopo 4 partite sono incredibile. Penso solo al Cesena.

Lo ha chiesto lei Marquinho?

Non parlo dei giocatori che non ci sono ancora. So che ci sono diversi nomi che possono venire, la società deve rinforzare la squadra, ma senza fretta. E’ un mercato più tranquillo del solito, non è come quello estivo.

Nel calcio ci sono calciatori e allenatori che si legano per sempre ad una squadra. A lei, caratterialmente, piacerebbe restare a lungo in un posto?

E’ molto difficile rimanere sempre nella stessa squadra. Ci sono riusciti Puyol e Iniesta al Barcellona, ma è difficilissimo. Con gli allenatori è ancora più difficile, è successo solo con Ferguson. Per ora, mi piacerebbe vincere col Cesena.

Parliamo di Real-Barça. Puyol ha detto che farà il tifo per la Roma. Lei ha sentito Puyol? Cosa dice di Pepe e Messi?

Sì, con Puyol siamo quasi fratelli. E’ incredibile come calciatore, non si stanca mai di vincere e, sì, tifa Roma. Pepe e Messi… Le immagini parlano da sole… Questo è di certo il miglior momento della storia del Barcellona perchè vincono  senza essere violenti. E’ sempre bellissimo vederla e anche se non vince. E’ una squadra bellissima, complimenti.

Il Cesena ha incassato 8 reti nelle ultime due partite. Cosa si aspetta alla squadra di Arrigoni?

Quando vedo il Cesena non vedo una squadra di basso livello, ma una squadra con giocatori di qualità che possono metterci in difficoltà. Mi aspetto una squadra che ha la sua pericolosità e noi dobbiamo incrementare il ritmo di gioco per poter vincere.

Totti è stato sostituito a Catania ma è l’uomo che cambia la Roma. Quanto incide l’assenza di De Rossi sulla presenza di Totti in questo periodo?

Tutti e due sono riferimenti per noi. Tutti sappiamo che Francesco è ottimo e tutti sono influenzati da lui. Quando c’è per noi è importantissimo. Io devo gestire lo stato fisico di tutti e può essere pericoloso giocare ogni due  giorni. La squadra si allena bene e sta migliorando da questo punto di vista.

 

Sara Mascigrande

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