A.S. ROMA VENTUNO ANNI FA MORIVA DINO VIOLA / ROMA – Il nome di Dino Viola non e’ soltanto scritto su di una targa che da il nome al piazzale di Trigoria ma anche nel cuore dei tifosi romanisti piu’ calorosi. Tanti sono i ricordi a lui associati, tante le palpitazioni d’animo, le delusioni, le gioie: tutto cio’ che descrive l’amore incondizionato di una citta’ per la sua squadra.
Nato a Terrarossa, piccola localita’ vicino Massa-Carrara, il 22 Maggio del 1915, Viola viene mandato dalla famiglia a Roma, per studiare, in eta’ adolescenziale. Qui diede i primi calci ad un pallone al campo di Testaccio. Dopo essersi laureato in ingegneria, apri’ nel Veneto un’industria meccanica per armamenti. Era il 1979 quando rilevo’ la Roma da Gaetano Anzalone, che ne era presidente da otto anni. Nei due anni seguenti i giallorossi vinsero la Coppa Italia, per poi ripetersi, sotto la sua presidenza, nel 1984, nel 1986 e nel 1991. Con Viola, arrivo’ un tecnico che restera’ per sempre scolpito nella memoria dei romanisti: Nils Liedholm. Ma giunsero anche Agostino Di Bartolomei, Carlo Ancelotti, Paulo Roberto Falcao, Pietro Vierchowod, Roberto Pruzzo, Bruno Conti. Come non ricordare l’8 Maggio 1983, quando un pareggio allo stadio Ferraris, contro il Genoa, consenti’ alla Roma di vincere il suo secondo scudetto?
Il nome di Viola e’ legato a tante emozioni, tra cui la storica finale di Coppa dei Campioni persa proprio allo stadio Olimpico. La lotteria dei rigori fu fatale alla Roma: sbagliarono Graziani e Conti e il titolo ando’ al Liverpool. La stagione successiva, il presidente affido’ la panchina a Sven Goran Eriksson ma anche in questo caso si verifico’ un evento indelebile nella memoria dei tifosi: il mancato scudetto a causa della sconfitta interna alla penultima giornata di campionato contro il Lecce, gia’ retrocesso ed alla sua prima esperienza in Serie A.
La fine degli anni Ottanta vide un progressivo calo della Roma, anche se arrivarono giocatori come Aldair e Voeller. Quelli furono anche gli anni del Principe: Giuseppe Giannini. Poi arrivo’ quel giorno: il 19 Gennaio 1991, Viola si spense a causa di un tumore all’intestino. Un pezzo di storia se ne ando’ via. Ma la gente ha dimostrato di non aver dimenticato: quel piazziale, sede della societa’, e’ la conferma che Dino Viola e’ stato e sara’ la storia della Roma.
Marco Pennacchia
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