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Oggi l’allenatore giallorosso Luis Enrique ha parlato ai giornalisti in vista dell’incontro di domani sera contro la Fiorentina

Il tecnico della As Roma Luis Enrique

CONFERENZA STAMPA LUIS ENRIQUE TRIGORIA / WEB – Oggi alle ore 11 in tecnico della Roma Luis Enrique ha incontrato i giornalisti a Trigoria in occasione della prossima partita della Roma mercoledì 11 gennaio valevole per gli ottavi di finale di Coppa Italia contro la Fiorentina.

Di seguito le dichiarazioni del tecnico giallorosso:

In questo momento, la Coppa Italia è un disturbo? Che scelte farà? Cambierà qualcosa per domani?

La mentalità non cambierà. La Coppa Italia non disturba, è una competizione stimolante. Tre gare in sei giorni, è una settimana diversa, dopo l’allenamento di oggi vedremo come si trovano i calciatori. Ma per noi è stimolante.

Un uomo come Pallotta, che esempio vi ha voluto dare con questo gesto? Lei che ha parlato con Pallotta che conclusioni ha tratto da questo personaggio?

Credo sia stato importante che quando è stato qui ha detto cosa vuole, cosa pensa, come vede lui la Roma. Ieri ha fatto una riunione con calciatori, allenatore, dirigenti, staff, tutti i lavoratori della società. Tutti quelli che fanno parte della società devono sapere dove stiamo andando. Il gesto è divertente, ispira quello che lui è, una persona aperta e ottimista. E’ stato un gesto simpatico.

Parlando di Pjanic, le statistiche di Roma-Chievo dicono che il gioco è passato quasi tutto per i suoi piedi. Si aspettava che un giocatore di 21 anni si integrasse così bene e fosse così determinante?

Sì me lo aspettavo perchè sapevo della sua grande qualità. E’ normale che ci siano giocatori con più peso specifico, ma io spero che siano tanti, non solo lui. Spero che ognuno che veda il compagno fare un grande lavoro e ti ispira a farlo anche tu stesso. Lui può essere un esempio di quello che cerchiamo. Non c’è solo il piano offensivo, ma anche quello difensivo. Una squadra diventa forte quando fa anche il piano difensivo. Ci sono tanti giocatori che lavorano bene in fase difensiva, magari non sono evidenti come altri, ma sono importantissimi. Non guardo mai l’età perchè non è un referente valido: è quello che fai in campo e quando ti alleni che è importante.

Tu hai idea di cambiare portiere per la Coppa Italia? E come sta Bojan?

Il mio lavoro è pensare tutto quello che può succedere o che si può fare. Domani vedremo, ma quello del portiere è un ruolo diverso non è come un calciatore. Sono convinto sia meglio avere una rosa dove possono giocare 20 giocatori, per me è un rinforzo, ma quello della porta è un ruolo diverso.  Devo vedere come si allenano oggi, non lo so, anzi lo so ma non lo dico.

Per Bojan, a due giorni dalla partita i giocatori sono stanchi dobbiamo vedere l’allenamento. La mia scelta sarà quella che io considero migliore per la partita. La mentalità è la stessa: i giocatori devono sapere che hanno un’opportunità di rappresentare la società e dare il massimo con la maglia della Roma.

Lei non si è espresso riguardo dove può arrivare questa Roma, una squadra che sta rispecchiandosi in lei, si sta formando con lei. Può essere una Roma da podio?

Non lo so. Noi allenatori dipendiamo dai risultati. Mi piace vedere quello che vedo. Mi è piaciuta la mia squadra anche a Firenze che è stato il casino che tutti ricordiamo. Quello che vedo mi fa essere fiducioso e mi aspetto che la squadra continui a migliorare e che quel modo di giocare ti dia la possibilità di battere gli avversari e di farlo nel modo più bello. Per la classifica vedremo.

Kajer e Borini sono pronti per giocare?

Simon Kajer sicuramente, si sta allenando il modo incredibile. Borini, sapete che mi piace tantissimo, ha una voglia e una predispositzione incredibile, ma sono un po’ impaurito e non voglio rischiare in una lesione muscolare. Non lo so domani vedremo.

La Coppa Italia, un trofeo a cui  la Roma può ambire?

Perchè no, il calendario non sarà facile, ma la mia mentalità è non vedere quello che succederà tra una settimana, mi preoccupa questa partita, gara per gara. Ma si può vincere questa competizione, perchè no?

Con l’utlizzo dei giovani che lei fa spesso si trova in campo con molti romani, non solo Totti e De Rossi, ma anche Rosi Greco… Lei crede a questa identità romana?

E’ sempre importante sapere il ruolo e la storia della società e cosa stai rappresentando, ma con il calcio moderno è difficile. Però se c’è la possibiltà di prendere giocatori che sono già in casa e sanno che significa giocare con la Roma può essere importante. I tifosi vogliono vedere la squadra giocare a un grande livello e vincere, non importa se sono romani o no. L’importante è che abbiano un livello calcistico ottimo.

La partita della Fiorentina in Campionato è stata la chiave di volta. Domani giocherete pensando a quella partita?

Sì, è un ricordo amaro per quello che è successo. Può essere una motivazione extra per affrontare la partita e un riferimento chiarissimo… aver giocato con un uomo di meno e poi due. E’ una squadra che sta ottenendo buoni risultati con Jovetic Montolivo, giocatori di qualità. Sappiamo che non sarà facile, ma siamo fiduciosi.

(FINE)

 

Sara Mascigrande

Sara Mascigrande

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