BOLOGNA ROMA CONFERENZA STAMPA LUIS ENRIQUE / TRIGORIA – Ultima conferenza stampa di Luis Enrique prima dell’incontro di domani sera a Bologna.
Di seguito le dichiarazioni dell’allenatore davanti ai giornalisti nella sala stampa di Trigoria.
Il Bologna, come nome, non è nè la Juventus nè il Napoli…
Sì, è più facile essere motivato contro una grande che contro un avversario che avrà grandi motivazioni. Ma è sempre una partita da tre punti, la chiave è avere sempre la stessa ambizione. Avere la stessa motivazione e attenzione che abbiamo avuto con il Napoli, sarà questa la chiave della partita.
Non era mai capitata una dedica a caldo di Totti al suo allenatore. Che significato ha?
Gli allenatori devono coinvolgere i giocatori e i giocatori devono coinvolgere l’allenatore. Ho un rapporto molto buono con il capitano. Ci parliamo, io devo portare avanti la nave. Mi fa piacere quella dedica, non solo a me, ma a tutto lo staff e la società, mi piacerebbe fare una dedica a tutti i tifosi, tutti insieme siamo più forti.
C’è stato il famoso salto di qualità?
Abbiamo parlato dell’equilibrio delle due fasi, perchè senza questo equilibrio è impossibile competere al 100%. Mi aspetto che non pensiamo troppo all’avversario e che diamo la stessa importanza alle due fasi. Così avremo più possibilità di vincere.
Osvaldo che segna è importante per la squadra anche se è un giocatore “fumantino”?
Fumantino perchè fuma? (ride, ndr). Qui non si arrabbia mai. Ognuno ha la sua personalità e ognuno deve avere rispetto per il gruppo. E’ chiaro che in un gruppo ci sono diverse personalità, ma l’importante per me è far capire a tutti che ci sono due tre regole da dover rispettare. Il buon senso è importantissimo e viene dopo il rendimento sportivo. Osvaldo lo abbiamo preso per il suo rendimento e per le sue qualità, ma devono confarsi al comportamento verso tutta la squadra.
Lei che vuole fare con Borriello?
Borriello è in rosa e ogni settimana lo vedo migliorare. Questa è una domanda per la società. Il mio lavoro è ottenere il massimo dai calciatori e poi la società deciderà.
Dopo tre partite in dieci giorni pensa a qualche cambio?
Non ho nessuna paura per il livello fisico della squadra, vedete la partita contro la Juve. Questo discorso è chiuso per me perchè i giocatori sono pronti a affrontare il campionato. Quello che mi preoccupa sono gli infortuni dei giocatori: ieri quattro giocatori non si sono potuti allenare per i colpi ricevuti in campo. Domani vediamo come si trovano.
Cosa ti preoccupa del Bologna?
E’ una squadra che ha necessità di fare punti. Il tridente offensivo è molto tecnico e rapido, ma mi preoccupa anche la consistenza difensiva. Noi allenatori ci preoccupiamo sempre ma penso che possa essere una partita per rinforzare quello che abbiamo fatto nelle ultime due giornate.
E’ sorpreso dal rendimento di Juan a Napoli? A gennaio avete bisogno di rinforzi?
Non sono io a scoprire le qualità di Juan. Il suo era solo un problema fisico e ora si trova molto meglio. Ha giocato molto bene nelle ultime gare. Per l’altro discorso quello è per la società che farà la sua scelta. Io darò la mia opinione. Dopo l’infortunio di Burdisso e Kjaer, se si deciderà di non prendere nessuno non succederà niente per me.
Cosa è successo nell’episodio di Llorente?
Questa è una cazzata! Nel senso buono del termine. Il posto che ha Llorente è un posto chiave. Ho fiducia in lui. Lui è molto passionale, come il tifo della Roma e mi piace molto. Mi piace avere una squadra passionale con qualità. Preferisco giocatori con qualità, ma che sappiano difendere e attaccare. Sono felicissimo che Llorente sia qui con me ed è uno della curva sud come noi.
E’ questa la posizione migliore per Lamela?
Lamela è un ragazzo di 19 anni con tantissima fame. Ha superato i problemi alla caviglia e sta giocando bene. Lui può giocare ovunque perchè ha la fame. Può giocare anche come interno e in un futuro non scarterò questa ipotesi. E’ una sorpresa molto gradevole e spero che continui così.
Taddei è titolare ora come ora?
Taddei si è comportato da vero professionista: ha aspettato il suo momento, si è allenato come un matto ed è ora per noi un giocatore importantissimo. Fa benissimo entrambe le fasi di gioco.
Penso che qualche cambiamento lo ha fatto da quando è arrivato. Possiamo considerare finito il suo adattamento alla Serie A?
Abbiamo vinto a Napoli, ma non mi è piaciuto il secondo tempo. Dobbiamo giocare sempre come il primo tempo. Le cose che voglio vedere da questa squadra sono sempre le stesse. Io penso le stesse cose che pensavo il primo giorno: mi piace avere il possesso palla, voglio che si esca con la palla dalla difesa sempre adattandosi all’avversario. Nella seconda parte il Napoli ha rischiato di più e abbiamo dovuto cambiare qualcosa. L’ho detto dopo la partita, abbiamo vinto con un po’ di fortuna, ma l’importante è vincere per un allenatore.
Rispetto alle prime uscite la Roma pressa meno alto. E’ una sua direttiva?
Mi piace tanto il pressing alto, ma devi farlo bene. Quando uno o due calciatori non lo fanno, il pressing va via e ti puniscono. Per questo bisogna che capiscano quando possono farlo e quando no. Questo è un modo diverso di difendere. se lo facciamo bene è difficile per gli altri arrivare alla nostra porta.
Hai trovato la chiave per far rendere meglio la squadra?
Magari! Ripeto, per me è stata una vittoria fortunata. Di fronte avevamo il Napoli, una squadra fatta a livello indicutibile. Per me è stato interessante vedere che la squadra ha creato molte palle gol, ma da allenatore dico che abbiamo subito un po’ troppo.
Chi sta meglio tra Pizzarro e Gago?
Pizzarro non sta ancora al 100%. Gago questa settimana non poteva scendere in campo, ma ieri si è allenato tutto il tempo forse può essere convocato.
Cosa è cambiato con Simplicio?
E’ un caso come Taddei. Magari più difficile perhè non c’era in ritiro, ma quando vedo un giocatore che si allena bene in campo io non ho problemi a cambiare idea. E’ una sorpresa per me, non pensavo fosse così forte. Sta giocando bene e sono contento per lui.
La Roma nelle ultime gare ha segnato presto e poi ha subìto.
Semplicemente è che quando una squadra prende gol subito, si butta in avanti per cerare il pareggio. Io cerco di far giocare la squadra sempre allo stesso modo, ma non è facile. Contro il Napoli abbiamo giocato benissimo nella prima parte. Le grandi squadre giocano benissimo tutta la partita e noi ancora non lo siamo, ma stiamo lavorando per diventarlo.
Qual è il suo traguardo?
Non ho un obiettivo. Ogni giorno succede qualcosa. Mi dispiace, ma non ho traguardi. Continuo a lavorare ogni giorno. Mi piacerebbe andare in alto alla classifica, ma dipende da tante cose. Ho tanto lavoro ogni giorno e non posso vedere queste cose.
I tre attaccanti stanno facendo quello che vuole?
Cavani l’ho usato come esempio ma lo vedo fare da tutti i giocatori di grande livello. Per quanto riguarda noi quella è una delle chiavi. Ma voglio che anche i difensori debbano attaccare. Nelle due fasi dobbiamo avere l’appoggio di tutti. Si attacca e si difende tutti. Se vogliamo diventare una squadra difficile da battere dobbiamo fare così. Vediamo contro il Bologna, sarà una prova per tutti.
Possiamo dire che i suoi cambi sono state le chiavi degli ultimi risultati?
Una squadra è forte con venti giocatori che sanno di poter giocare sempre. Quasi sempre giocano due o tre giocatori che considero fondamentali, ma se non giocano come penso io non ho problemi a cambiare. Ci sono allenatori che fanno sempre le stesse scelte e altri che fanno altre scelte.
Cosa ne pensa dell’arresto di Doni e della vicenda di Scommessopoli?
Mi dispiace tanto. Nel mio paese non è mai successo. E’ un peccato vedere giocatori coinvolti in queste vicende, ma se tu hai fatto uno sbaglio devi pagare. C’è una giustizia che fa il suo lavoro e mi sembra ottimo che lo faccia. Mi aspetto che nessuno lo faccia di nuovo.
Sara Mascigrande
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