ROMA RENGA LUIS ENRIQUE PROMOSSO IN ITALIANO / WEB – Il giornalista Roberto Renga commenta in un post, pubblicato sul sito di una nota emittente radiofonica, la vittoria di ieri sera della Roma al San Paolo:
“L’ormai italiano (non italianista, altrimenti s’offende) Luigi Enrico offre il bis tattico della partita contro la Juventus e questa volta ottiene i tre punti, che lo fanno così felice da mettersi ad abbracciare tutti i suoi ex connazionali spagnoli. Sta nascendo la Roma, ci pare, e lo diciamo anche a costo di sbilanciarci e si sa quale rischio faccia correre questa squadra. E’ una Roma completamente diversa da quella che ci era stata fornita all’inizio, quando i giovani dovevano soppiantare tutti i vecchi (chiamati ex da qualche comunicatore per hobby) e si doveva fare in modo ossessivo possesso di palla. La Roma a Napoli ha contato sette giocatori dell’anno scorso e più tardi ha pure sostituito Greco con Perrotta. Dunque i senatori. Possesso palla? Niente, a parte qualche passaggio al rallentatore nel primo tempo, quando l’ordine era chiaro: impedire al Napoli di fare accelerazioni, di alzare il ritmo e dunque di crederci. Le cose sono andate bene. Sin dai primi minuti, quando De Sanctis, buggerato forse da un tocco di Aronica, ha infilato in porta un cross di Lamela, bravissimo peraltro nel dribblare due avversari. Anche contro la Juve ci mise del suo Vidal. Che si vuol dire, che la Roma è fortunata? Calma. Il calcio, come si sa, è anche fatto di episodi. In precedenza erano andati tutti storti. Adesso sono filati per il verso giusto. Capita. Ciò che va considerato, sempre, nel bene e nel male, è l’atteggiamento della squadra, il cosiddetto gioco. E questa è una Roma opposta all’altra. Ci crede. Ha personalità. Colpisce quando deve, pericolosa sino all’ultimo minuto della gara. Non è un caso che il terzo gol, segnato dal solito Simplicio, uno che si fa sempre sentire davanti al portiere altrui, sia arrivato nel momento in cui il Napoli, dopo la rete di Hamsik, stava dando il massimo. Poteva fare altri gol il Napoli e poteva farne laRoma. Nell’insieme il successo giallorosso si sembra più che giusto e soprattutto beneaugurante. Luigi Enrico il controrivoluzionario stia tranquillo: la critica (che l’ha spinto ad attuare una soluzione del genere) non si prenderà i meriti di questa rinascita. Sono tutti suoi e dei giocatori. Ma non si offenda se qualcuno gli fa notare come la Roma che ottiene risultati sia l’opposto della Roma proposta in estate. Continui così. Si affidi ai giocatori più esperti, chieda di verticalizzare, metta pure cinque difensori, come ha fatto in chiusura. Diremo sempre che sono scelte sue, solo sue, fortissimamente sue. I migliori: tutti. Più di tutti Juan sempre e Lamela nel primo tempo. Totti regista può giocare all’infinito: questa per molti non è una buona notizia e lo diciamo sottovoce”.
Marco Decrestina
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