ROMA ANCELOTTI UN GIORNO ALLENERO’ LA ROMA / WEB – Carlo Ancelotti, in un’intervista ad una nota emittente televisiva, ha dato un suo parere sulla sfida tra Roma e Juventus, poi si è soffermato sulla situazione delle due squadre. Infine ha toccato un argomento che sta molto a cuore a buona parte della tifoseria giallorossa: il suo possibile futuro sulla panchina della Roma. Ecco i passaggi integrali dell’intervista:
Un ricordo da giocatore di Roma-Juventus?
Ce ne sono tanti, uno su tutti, l’infortunio che ho avuto, era un Juventus-Roma, poi c’e’ stato un Roma-Juventus 3-0. Anche Roma-Juventus dello scudetto del 1983, quando vincevamo 1-0, siamo andati sotto 2-1 e Brio fu morsicato da un cane nel sottopassaggio. Insomma, tantissimi ricordi perche’, diciamo, era la sfida scudetto degli anni 80.
Vissuta anche da allenatore, ma a colori invertiti…
Si, poi sono stato allenatore della Juve. Devo dire che credo che il tifoso romanista non mi ha mai pienamente considerato l’allenatore della Juventus, mi ha sempre considerato un po’ romanista e in fondo e’ cosi’.
Dall’esterno che idea ti sei fatto della Roma? Cambiamento, nuova gestione, adesso quasi crisi…
E’ una situazione difficile, perche’ e’ cambiato un po’ tutto, e’ cambiata la societa’, sono cambiati tanti giocatori, e’ cambiato l’allenatore, la filosofia di gioco. Non dico che era tutto prevedibile, perche’ credo che la Roma poteva fare meglio in questo inizio, ma si poteva pensare che avessero delle difficolta’ e ora le stanno vivendo. Credo sia importante mantenere i nervi saldi, soprattutto la societa’, l’allenatore e i giocatori, percha’ la strada intrapresa, certamente molto difficile, credo sia anche quella giusta, che in un futuro puo’ dare risultati.
Prima o poi andrai ad allenare la Roma?
Un giorno andro’, credo, perche’, come ho detto, rimane una piazza nella quale sono stato bene da calciatore. Il mio desiderio, adesso, rimane sempre lo stesso, quello, dopo aver toccato la Premier League, di rimanere ad allenare li’.
Cosa vedi di te in Antonio Conte e se ti aspettavi gia’ Conte grande allenatore cosi’ presto, avendolo avuto da giocatore?
Per me e’ stato un grande capitano, con grandissima professionalita’, che fa parte inevitabilmente del suo carattere, questa sua serieta’, che e’ riuscito a trasmettere facendo l’allenatore. Come allenatore, rivedo in lui, tutto quello che aveva ampiamente dimostrato da giocatore, quindi, serieta’, impegno, volonta’, dedizione. Nella sua squadra vedo questo, grande impegno, grande entusiasmo, una grande dedizione nel fare le cose al meglio. Questo e’ il carattere dell’allenatore.
Cosa rivedi di te in Allegri e se c’è qualcosa del tuo Milan in quello di oggi
Credo che Allegri e’ stato bravissimo, perche’ al primo anno ha vinto lo scudetto, mettendoci certamente del suo, in una piazza, e in un ambiente, non difficile, perche’ il Milan e’ una grande societa’, molto organizzata, e credo che ognuno li’, dai giocatori all’allenatore, puo’ dare il meglio di se proprio per l’organizzazione. Pero’, ha portato delle cose nuove; il fatto che, ad esempio, un giocatore come Nocerino si riveli goleador, vuol dire che c’e’ la mano dell’allenatore. Il fatto che i centrocampisti abbiano questa facilita’ di inserirsi a segnare, credo che sia quello che si vedeva nel Cagliari di Allegri, ed e’ quello che e’ riuscito a portare al Milan.
Juve e Milan sono divise da due punti in classifica: in questo momento cosa diresti, la qualita’ del Milan o la grinta della Juve per lo scudetto?
Se fossi dalla parte del Milan, sarei preoccupato della Juve perche’, come ho detto, c’e’ entusiasmo, ha giocatori in grande forma, non e’ impegnata in altre competizioni. Quindi, direi che e’ l’avversario più pericoloso per il Milan. Nello stesso tempo, la Juve deve giocare contro una squadra che ha esperienza, qualita’, ha un po’ tutto. E’ abituata a lottare fino alla fine, non ha problemi di pressione quando e’ in testa. Direi un duello molto avvincente.
Tu hai visto Tevez da vicino
Tevez e’ un grandissimo. Se il Milan riesce a prendere Tevez fa un grandissimo salto di qualita’, perche’ pensare a Ibrahimovic e Tevez davanti, credo sia preoccupante per gli altri.
Marco Pennacchia
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