Fiorentina – Roma, Di Chiara: “Luis Enrique sta cercando di esportare il suo calcio fatto di nuove idee”
Parla l’ex giocatore di Fiorentina e Roma in vista del match di domenica pomeriggio
DI CHIARA FIORENTINA ROMA LUIS ENRIQUE/ FIRENZE – L’ex giocatore di Roma e Fiorentina Alberto Di Chiara, ha commentato sul sito firenzeviola.it la situazione delle due squadre in vista della partita di domenica pomeriggio: “Fiorentina-Roma è una partita tra due squadre che stanno vivendo un periodo difficile. I giallorossi stanno iniziando un nuovo ciclo con un nuovo allenatore che si può definire sicuramente innovativo. Luis Enrique sta cercando di esportare il suo calcio fatto di nuove, ma per ora ci sta riuscendo solo in parte, anche a causa dei troppi cambi di formazione che non stanno dando una vera e propria idea di squadra titolare. A Roma c’è un po’ di confusione, ma si vive una situazione sicuramente migliore che a Firenze.” Come giudichi la situazione in casa viola? “La Fiorentina sta faticando a trovare il bandolo della matassa dal dopo-Prandelli, e non è ancora iniziato un nuovo ciclo. Rossi sta cercando di portare ordine e tranquillità dopo un anno e mezzo di instabilità, ma il nuovo tecnico è ancora ai primi approcci e deve ancora ingranagre al meglio la marcia, in una situazione che già di per sè non è semplice. Gilardino in questo momento ha le polveri bagnate, ed effettivamente in rosa non c’è nessuno che possa sostituirlo, a cominciare dal Tanque Silva che non ha mantenuto le aspettative e i desideri gigliati. L’unico che potrebbe fare la differenza è Jovetic, che però gioca in un ruolo un po’ diverso, e che andrebbe secondo me sfruttato al meglio facendolo giocare più indietro, allargando il gioco sulle fasce con Cerci e Vargas.” L’ex terzino si è poi soffermato sui problemi disciplinari riscontrati negli ultimi giorni nell’ambiente viola: “Sono successe troppe cose al di fuori del campo, lo spogliatoio sicuramente risente di questi spostamenti non autorizzati e di queste notti tarde. Ci vorrebbe più durezza da parte della società, magari qualcuno che all’interno della dirigenza prenda per un orecchio chi sgarra e faccia rispettare i suoi intenti. Non è una giustificazione, ma il problema è che fin tanto che vinci, si tende anche a chiudere un occhio se accadono queste situazioni, ma se le cose non vanno come in questo le cose vengono fuori. Penso che prima di tutto la società dovrebbe essere chiara e dura con i giocatori che si comportano male, ma questi ultimi dovrebbero rendersi conto in primis che non è il caso fare così, anche perchè sempre quasi che siano comportamenti fatti a posta per farsi vedere.”